lunedì 7 dicembre 2015

Immagini d'immagini


Riparto dalla «tristezza» dell’ultimo post.
Il quotidiano più letto della regione indisse un concorso per la miglior commessa – proprio così – anni fa. Ebbi qualche occasione per accorgermene e per registrare soprattutto che cosa produsse ad Avezzano.
Sentii dire un paio di volte da una conoscente: «Vado a portare i giornali a X». L’ultima volta chiesi: «Che se ne fa X di tutta quella carta straccia?»; lei soddisfò la mia curiosità. C’era gente che raccoglieva quotidiani e poi li consegnava – senza nemmeno compilare la scheda – all’interessata che partecipava quel tipo di competizione suo malgrado; c’erano delle catene per convogliare le preferenze in città. (Fu una manna per l’editore).
Mi è parso fin dall’inizio che le preferenze fossero orientate dall’aspetto fisico, premiassero la più bona e non la più professionale o quella che provava a masticare una seconda lingua con la clientela straniera; tale criterio fece breccia anche nel pubblico femminile. Se ne parlava in giro in modo colorito di tale concorso, con lazzi e battutacce irriferibili; fu un periodo di spensieratezza in cui ci si abbandonava volentieri a manifestare pubblicamente – tra maschi – le proprie preferenze, i propri sogni proibiti. Gente si accalorava per qualcuna che non conosceva; andavano forte le bionde, come prevedibile. (Aleggiava un meccanismo win-win in tutto ciò).
Ignoro il nome della vincitrice ma immagino che sia spuntato fuori dalla conurbazione Pescara-Montesilvano – vi è dei pubblici esercizi più frequentati che da noi all’interno, oltre a 200mila persone.
Ho ripensato a quella vicenda più che ad altro, quando mi è stato chiesto di scrivere qualcosa sulla famigerata classifica di MarsicaLive. (Ha meno conflitti d’interesse Forbes, quando stila la sua. Sono gli economisti a dominare in simili classifiche, da qualche anno).

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