Ho ripreso solo un
particolare nell’ultimo post, mi è stato rimproverato: allargo l’inquadratura.
Era così affiancato –
all’incirca – l’apertura citata
della cronaca d’Avezzano, nell’edizione cartacea:
Qual è adesso il risultato?
Si può leggere così: se la stessa persona che ha già bocciato il «Ponte del
cielo» a Pescara e la ristrutturazione della Casa del pellegrino a Manoppello (PE)
farà saltare il progetto di restyling di piazza Risorgimento ad
Avezzano, vorrà dire che anche la Soprintendenza non vuole… l’isola pedonale. È
così, come se una tale figura avesse tra i suoi interessi istituzionali menate
del genere. Si è schierata contro l’uomo politico più potente d’Abruzzo:
immaginarsi nel caso di un paese di 42mila abitanti – in aggiunta patanari… [patana = patata, Kartoffel,
pomme de terre, patata, potato]
La notizia – non
freschissima per quanto ho rilevato ieri – salva se stessa in corner in tal modo: «A questo punto, però,
non resta che aspettare […] con la speranza che l’elegante “Signora dei no”,
[…] stavolta sorprenda tutti con un secco “sì”».
(Sorprenderà al più, gli
spiriti semplici – per quanto numerosi – che si aggirano in queste contrade. È
bene ricordare che dirigenti del genere spiegano per iscritto i motivi di un loro diniego. Non un tweet, ovviamente né un commento a un
post firmato con un soprannome).
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