lunedì 28 dicembre 2015

Scampoli 2


G) C’è qualcosa che ho dimenticato di trattare durante l’anno.
La prima è la chiusura del giardino dietro al Comune, lungo via XX Settembre – dopo tanta pubblicità per la sua apertura al pubblico, l’anno passato. La seconda è una bonifica che ha fatto scomparire un pezzo di zona umida tra Avezzano e Celano – località Paludi, ovviamente. La terza è la novità della doppia presentazione dello stesso libro in tempi ravvicinati in questo sputo di città: l’unico sistema per vendere. Ho glissato sulla morte di Morando Morandini; ho un buon ricordo di lui per la sua disponibilità a discutere con gente che aveva meno della metà dei suoi anni e una vita davanti. L’ultima è riassumibile nella domanda: negozio di birra o birreria?
h) Agli inizi di maggio ho letto in ospedale un avviso riguardante i ricoveri: non ci avevo mai fatto caso o l’hanno appeso dopo febbraio 2014. Bisogna essere accompagnato da un familiare, quando si entra da quelle per un intervento chirurgico. Ho ridacchiato tra me e me, inserendolo nel frame «famiglia», circolante negli ultimi anni nella nostra Italietta abbastanza provinciale. (È da tenere a mente, nel caso contemporaneo di un’operazione inaspettata e di un soprassalto senile di froceria).
i) Mi ha preso una strana gioia nel veder scritto «Piazzolla» con due elle, in una locandina.
A proposito di musica, è approdato anche da noi Klaus-Peter Diehl. (Ne avevo letto qualcosa due-tre anni fa). L’ho riconosciuto da lontano e ho indugiato un po’ per vedere come lo trattavano i miei compaesani, evitando di passare dove si era fermato – edicola di piazza Risorgimento. L’hanno preso per un vecchio vagabondo travestito da orchestrale per via del «battichiappe» che si divertiva a suonicchiare in giro; non ha aiutato né il suo portamento né tanto meno la qualità dell’esecuzione o le sonorità che lui produceva. (Perle ai porci, al solito). Non gli ho mollato nemmeno un centesimo ma me ne sono reso conto solo dopo – era sparito, quando sono ripassato. (Gli è stato sottratto il suo prezioso – letteralmente – flauto, una ventina di giorni fa). (2/3)

Nessun commento:

Posta un commento