È stata un’ottima annata
per me, come tutte quelle che terminano con il cinque. (È l’occasione per
ringraziare tutti quelli che mi hanno festeggiato – a lungo – mesi addietro). Ecco
una lista delle cose da tenere a mente.
a) «Non
li trovo mica per strada i soldi!». Ho sommato gli spiccioli trovati in giro
durante l’anno e sono arrivato a 1,73
euro. (Non mi capitava da anni di racimolare così poco).
b)
Aggiunta, per i pochi che possiedono il mio Nuove
cancellazioni (2015). Va inserito:
«concorso a premi» (Celano), «gemellaggio» (Scurcola Marsicana), «manifestazione in costume» o «festa in
costume» (Avezzano), «moneta» nelle iniziative per il Centenario del terremoto.
(A pagina 33).
Aggiunta, per gli altrettanti
sparuti che possiedono il mio Dimenticare-Vergessen
(2014). Nella sezione delle tradizioni inventate basate sul termine «Marsi»: Il
cammino delle tre Madonne marse, imarsi, MarsiCup, Il Mercatino dei marsi, Orso
marso, Marsi Cup, Marsi League, Marsi League 3, I Marsi League 2.0, La Chimera
Nera, Primo Torneo Amatoriale Marsi Volley 2014, Marsorum Street King, I marsi
2015. (A pagina 47).
c) A
proposito di libri. Quest’anno il mio nome compare un libro – non era mai successo
prima. Il mio nome (e cognome) compare in L. Gianotti, La spirale della memoria, Edizioni dei cammini 2015. C’è un
modenese con qualche anno meno di me che non ho mai incontrato di persona, ma che
conosce – e riconosce – un paio delle mie pubblicazioni a differenza dei miei
numerosi compaesani sempre tra i piedi. (C’è l’altrui censura dietro ai miei
incidenti «diplomatici» degli ultimi anni. Io catalogo le cose che mi si parano davanti e finisco per nominare in teoria tutto
e tutti, mentre i sedicenti-qualcosa scelgono accuratamente le persone di cui circondarsi).
d) Le
immagini che mi sono rimaste impresse. Le conoscete tutti tre che sono girate
nel web: una batteria per aspiranti Ginger
Baker, bruciata con i bigottoni mascherati e armati a godersi lo spettacolo –
un oggetto giustiziato, prima del
massacro al Bataclan –, la foto-reporter ungherese che fa cadere un migrante
siriano che corre con un bambino sulle spalle e un gruppo d’integralisti
animalisti che separa un cagnolino da un barbone, a Parigi. C’è un altro paio
che non avete visto perché non vi è documentazione: un tossico in piena estate
vestito come in autunno inoltrato (crisi d’astinenza) e un maghrebino che fa
l’elemosina a un’anziana (italiana) che non se la passa bene da anni. (Un conto
è stato guardare su uno schermo le immagini delle code per la vendita dei
biglietti per il concerto di Gianni Morandi, un altro trovartele di traverso
mentre passeggi placidamente – riconosci anche qualcuno).
e) Ho
scoperto come si pronuncia correttamente: «Wittgenstein» – con la g dolce
altroché.
f) Nella
prima metà di luglio – la parte più calda dell’anno – ho incrociato tre uccelli
morti, in tre giorni. Un amico ha scansato dal centro della carreggiata un picchio
(Picoides minor) all’incrocio tra via
mons. P.M. Bagnoli e via Vittorio Veneto, in pieno centro. Era la prima volta che
vedevo quel tipo d’uccello in città. Ho visto due merli (Turdus merula) stecchiti alla prima nevicata oltre gli 800 metri – 20
novembre. (1/3)
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