Il mio ultimo censimento
degli alberi tagliati e non rimpiazzati dal Comune risale al 2014. È cambiato
qualcosa in questo breve lasso: ne sono stati piantati di nuovi, vandalizzati
degli altri, recisi per motivi non ben chiari – almeno al sottoscritto. Ho ripreso
l’elenco nel marzo di quest’anno ma ho smesso dopo 4-5 strade; c’è stato poi il
mio periodo di assenza dal web.
Si è parlato talvolta a
vanvera a proposito di rami e piante cadute, negli ultimi tempi e ciò mi ha
indirizzato nelle mie passeggiate iniziate il 19 agosto e terminate il 24, dello
stesso mese. (Ho controllato viale Mazzini stamattina per le ragioni esposte
nel post precedente). Ho segnalato perciò oltre agli alberi non piantati, non
ripiantati, anche quelli collocati di fresco, ma evidentemente secchi, quelli
buttati giù dagli ubriaconi del sabato sera e quelli capitozzati perciò messi «in
ammollo» dal Comune prima di essere recisi definitivamente, gli arbusti forse spontaneamente
piantati dai cittadini – nella zona interna al Quadrilatero. (Ho nuovamente tralasciato
piazza Torlonia, l’omonimo parco di fronte – non è vero che è aperto al
pubblico – e gli altri cosiddetti spazi verdi del centro). La somma è 147,
maggiore della precedente (123). La situazione di via Marruvio meriterebbe un
discorso a parte. Si tratta di una delle vie più belle costruite dopo il
terremoto: partiva dalla Cattedrale e trovavi subito a sinistra la Banca del
Fucino e dall’altra parte, il Genio civile – ufficio importantissimo in quel periodo
– e raggiungeva via Roma. Ho notato, mi ha infastidito durante la mia
ricognizione soprattutto la quantità d’asfalto e di cemento versata per
impedire di rimpiazzare alberi. Non solo, alcuni ignoti hanno pesantemente
danneggiato qualche pianta negli ultimi mesi e il Comune anziché comportarsi di
conseguenza, ha preferito usare la sega. (Doveva almeno riaffermare pubblicamente
che un albero è un bene comune, collettivo e non una res nullius di cui chiunque può appropriarsi o disporre). Traspare
trascuratezza da parte dell’Amministrazione comunale: si pensa alle piante
giusto in casi di supposta emergenza. Manca il polso della situazione e si è
notato con il primo crollo in piazza A. Torlonia: io ci passavo sotto di
frequente e non ci voleva molto a capire che qualcosa non andava in quel ramo
che rilasciava della strana poltiglia giallina dopo i temporali. (Non sono
stato l’unico a notare tale particolare).
Questo è il mio elenco in
ordine alfabetico, per strade; vi possono essere degli errori per difetto non
per eccesso. (Correggetemi, segnalate se ho scritto qualche svarione).
Amendola (via G.): 3, Battisti (via C.): 10, Cataldi (via S.): 1, Corradini (via C.): 10, Cadorna (via L.): 3, Crispi (via F.): 1, Croce (via B.): 4, Diaz (via A.): 1, Garibaldi
(via G.): 12, Gramsci (via A.): 2, Libertà (corso della): 1, Lolli (via E.): 1, Marruvio (via): 26, Mazzini
(viale G.): 6, Monte Grappa (via): 2, Monte Zebio (via): 3, Orione (via don L.): 1,
Pagani (via G.): 7, Repubblica (piazza della): 2,
Rosselli (via fratelli): 4, Sangro
(via): 11, Sauro (via N.): 16,
Torlonia (via A.M.): 2, Trento
(via): 5, Trieste (via): 2, Valerii (via mons. D.): 5, Vittorio Veneto (via): 6.
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