mercoledì 20 marzo 2019

Wheels Within Wheels

Recentemente è spuntata nuovamente la questione pista ciclabile o no in un incontro in cui il sindaco d’Avezzano, in realtà, ha comunicato alle associazioni dei commercianti, i tempi e i modi per la ristrutturazione del tratto di via C. Corradini rientrante nel progetto di restyling della piazza principale.
Gianni Napoleone: «l’isola pedonale e la pista ciclabile hanno già fatto crollare drasticamente gli incassi delle attività commerciali», in m.s., De Angelis: in centro lavori per 45 giorni e parcheggi in arrivo, in «Il Centro» 15 marzo 2019. (C’entra perciò anche quei cinquanta metri di strada, chiuso al traffico motorizzato).
Provo a inquadrare la questione da un altro punto di vista. Il commercio nel Quadrilatero – in una sua piccola parte, per essere preciso – è reso possibile dall’uso dell’automobile, nell’ultimo mezzo secolo: la città è abbastanza estesa. Lo shopping center funziona industrialmente allo stesso modo, ha in più una maniera diversa di vendere le merci; esso ha vinto rispetto al tradizionale per i prezzi più bassi, l’orario continuato, la mezza apertura nei giorni festivi e altro. (Molti in città pensano di poter «riequilibrare» il commercio al dettaglio rispetto alla Gdo con un maggior numero di parcheggi nel Quadrilatero mentre, a Roma, il governo centrale propone la chiusura nei giorni festivi: sono tentativi entrambi velleitari). Si è trattato di un conflitto durato pochi anni e concluso con l’arrivo, nelle nostre parti, di Ipercoop nel 2008. È perciò ridicolo voler sfidare ancora la grande distribuzione organizzata utilizzando l’automobile: un ipermercato ha senz’altro meno problemi di limiti fisici rispetto alla città storica quanto a parcheggi. È comodo prenderla con il capro espiatorio di turno – le piste ciclabili negli ultimi mesi – e nemmeno pronunciare il nome di questioni più difficili da risolvere come la lenta crescita dell’e-commerce nei confronti del negozio tradizionale (brick & mortar) e la contrazione della popolazione marsicana, destinata a proseguire nei prossimi decenni.
Il sindaco è stato chiaro in quell’occasione: «nulla è stato fatto per andare contro al lavoro dei commercianti», in G. Antenucci, Lavori sul tratto di pedonalizzazione di via Corradini, De Angelis incontra i commercianti del centro, in «MarsicaLive» 14 marzo 2019. È questa la questione cruciale, secondo me. Un conto è il lavoro, un altro ciò che non lo è: la rendita immobiliare, a parlar chiaro.

Bisogna riconoscere che le più che generose iniezioni di denaro pubblico nell’ultimo quarto di secolo dovute a Eventi Estate, feste natalizie, Notte bianca, fiere, vari arredi urbani e restyling, non hanno finora risparmiato – prevedibilmente – la chiusura o lo spostamento altrove di un esercizio. Si è trattato di una linea fallimentare, quella ispirata dalle associazioni di categoria e portata avanti da varie Amministrazioni comunali che però ha condotto alla crescita o allo stallo dei valori immobiliari (prezzo al metro quadrato, affitti), alla presenza di una diminuzione della domanda. (È bene ripetere: in un pezzetto d’Avezzano). L’aggettivo fallimentare è perciò esatto solo ponendosi dalla parte di chi paga l’affitto in centro o del cittadino che vuol mantenere aperti quanti più esercizi possibili in quella zona. È diverso il caso di chi ha acquistato o vuole investire in immobili nel Quadrilatero. (Altro che «centro della città devastato dalla pista ciclabile», a detta di Mario Casale il 3 febbraio 2019).

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