Ho
discusso un po’ su temi del momento, negli ultimi giorni – spostamento del
mercato settimanale, presunti danni delle piste ciclabili al commercio fisso. È
piaciuto il post dello scorso 20 marzo, aggiungo qualcosa. È difficile quando
non impossibile, oggi, giudicare i danni delle seconde in mancanza di studi
adeguati. A spanne posso affermare che negli ultimi sei mesi, nessun negozio al centro ha abbassato la saracinesca e
perciò non c’entra né le piste ciclabili né tantomeno, il restyling della piazza. Vi è di più. Ai nostri giorni un esercizio
può chiudere in un paio di mesi, se le cose vanno male per qualche motivo; i
tempi erano più lunghi fino a una quindicina d’anni fa. Tutto questo per dire
che è l’esercente, il primo a reagire in
vista di una crisi – com’è sempre successo. (Non può permettersi di
aspettare le decisioni degli amministratori). Ne deriva, da ciò, che l’unità mostrata
in pubblico dalla categoria, nasconde i meriti della maggioranza dei singoli –
anche la sciatteria della minoranza.
(Oggi
compie cento anni Lawrence Ferlinghetti).
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