Ho scritto
più volte delle pietre che rialzarono un tratto di via C. Corradini, anche su
carta (CAS 5, 2009). Facevamo una non bella figura – secondo me – a far
passarci sopra le automobili, considerando che il rialzo raggiungeva la quota del marciapiede; nemmeno era
quello il fondo ideale per il transito dei mezzi motorizzati.
Si è nuovamente
proposta la questione in maniera più evidente con il restyling di piazza Risorgimento. Il progetto attuato è chiaramente
unitario, le due parti che occupano (abbondantemente)
gli incroci hanno perfino un intento storico-artistico, rappresentando la
stessa chimera. Quel posto lì significa
zona pedonale in Occidente, dal Settecento. (Mi hanno insegnato a separare nettamente – in fase progettuale – la
carreggiata dal marciapiede, il flusso veicolare da quello pedonale, all’università).
Spero che
sia risparmiata agli avezzanesi la figura degli arricchiti di recente – se non
quella dei cafoni rivestiti –, riaprendo quegli incroci.
Nessun commento:
Posta un commento