martedì 16 luglio 2019

Una divagazione

Faccio anch’io lo storico di quartiere, anche se per pochi minuti. Un prof-scrittore ha citato un frammento di Giacomo Matteotti, pescato in Un anno di dominazione fascista.
«Dicembre 1922. Avezzano. Il dottore Ettore Tramazza, svegliato nottetempo dai fascisti, è costretto a recarsi alla sede del Fascio. Sulla porta trova donne piangenti in attesa e alla ricerca dei loro mariti trasportati prima di lui nella stessa sede. Tutti sono costretti a ingoiare una forte dose di olio di ricino; ad alcuni vengono tagliati i capelli in segno di sfregio. Alcuni giorni dopo, alle 9 della sera, il dottore è di nuovo condotto al Fascio, e alla risposta che voleva querelarsi per le precedenti violenze subite, è di nuovo percosso violentemente. Recatosi alla caserma dei carabinieri per denunziare il fatto, all’uscita è nuovamente bastonato». Si trova in C. Raimo, La lezione antifascista di Matteotti oggi è più utile che mai, in «Internazionale» 15 luglio 2019.

Non è niente di speciale; è una storia come tante di quasi un secolo fa, mi ha colpito un po’ perché è legata al posto dove vivo, un po’ perché la ignoravo – come immagino tutti –, un altro po’ perché non immaginavo un fatto del genere in una città di provincia così sonnacchiosa.

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