A proposito dell’ultimo consiglio
di lettura – 4 novembre. Esso mi ha riportato con la mente a trent’anni fa,
quando mi era successa una cosa analoga – anche allo «stampatore» d’allora. L’ambiente,
la situazione nel frattempo è peggiorata ad Avezzano, seppur di poco – tanto
per rassicurare chi mi segue fuori dei confini nazionali.
Al politicante, al parvenu, al potente di turno, non
interessa tanto vincere alla grande, pareggiare onestamente o perdere malamente
una causa per diffamazione, quanto intimorire il cosiddetto avversario;
metterlo nella condizione di non riprovarci più. (Si può cantar vittoria alla
sentenza ma quando c’è da saldare la parcella dell’avvocato difensore – per una
persona comune –, è tutt’altra musica).
È bene non aspettarsi
solidarietà dalla gente comune (compaesani e non), dai partiti (democratici e
non), dai sindacati (gialli e non) e dai giornali (cartacei, on-line) – ‘Non mi svegliate ve ne prego |
ma lasciate che io dorma questo sonno’. (Qualche filosofo da bar
sentenzierà: «Se la sono cercata»).
Mi si venga a chiedere di
firmare il referendum contro la chiusura del tribunale d’Avezzano…
Nessun commento:
Posta un commento