giovedì 7 novembre 2013

guerre asimmetriche


A proposito dell’ultimo consiglio di lettura – 4 novembre. Esso mi ha riportato con la mente a trent’anni fa, quando mi era successa una cosa analoga – anche allo «stampatore» d’allora. L’ambiente, la situazione nel frattempo è peggiorata ad Avezzano, seppur di poco – tanto per rassicurare chi mi segue fuori dei confini nazionali.
Al politicante, al parvenu, al potente di turno, non interessa tanto vincere alla grande, pareggiare onestamente o perdere malamente una causa per diffamazione, quanto intimorire il cosiddetto avversario; metterlo nella condizione di non riprovarci più. (Si può cantar vittoria alla sentenza ma quando c’è da saldare la parcella dell’avvocato difensore – per una persona comune –, è tutt’altra musica).
È bene non aspettarsi solidarietà dalla gente comune (compaesani e non), dai partiti (democratici e non), dai sindacati (gialli e non) e dai giornali (cartacei, on-line) – ‘Non mi svegliate ve ne prego | ma lasciate che io dorma questo sonno’. (Qualche filosofo da bar sentenzierà: «Se la sono cercata»).
Mi si venga a chiedere di firmare il referendum contro la chiusura del tribunale d’Avezzano…

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