giovedì 14 gennaio 2016

Fuori sacco


Non sono riuscito a infilare un paio di faccende locali, nell’ultima pubblicazione. Sembrano note di costume ma vale la pena di pubblicarle.
(Negli ultimi venti anni). Come si sputtana un’associazione culturale. Metti un gruppo di persone che lavora sulla musica, da qualche annetto. Arriva un sindaco che si dichiara disposto a tirar fuori dei quattrini per un concerto sotto qualche festività (Natale, Capodanno, Ferragosto); richiede anche musiche «adatte» all’occasione. Andando bene la manifestazione, nel senso: tutto esaurito, lo stesso sindaco procede con un’altra proposta simile (Epifania, Pasqua, Due giugno). Repertorio «adatto», anche in questo caso. L’associazione metterà da parte il suo programma e diverrà nel giro di qualche anno un’appendice dell’amministratore di turno ma guadagnerà in denaro e immagine: meno lavoro e più quattrini e notorietà nella propria zona. (L’amministratore locale può intercedere a livello regionale e nazionale per procurare altri fondi e contatti). La stessa associazione non si tirerà certo indietro se le capita di dover «allietare» qualche convegno – non più di dieci minuti e programma «adeguato».
(Negli ultimi dieci anni). Una particolare forma di colonizzazione. Vi sono dei marsicani che si sono trasferiti o sono figli di gente del posto che è andata via per lavoro. Capita che qualcuno di questi – nella città in cui abita –, impiega il proprio tempo libero in un’attività di tipo culturale (musica, teatro, cinema, danza, cabaret). Non li considera nessuno dove risiedono perché gli fanno ombra quelli che svolgono determinate attività professionalmente. (Ad Avezzano invece, professionisti e dilettanti sono almeno equiparati). Essi si rivolgono perciò al loro luogo d’origine ben sapendo che i marsicani non sono di bocca buona. Sono imperdibili i curriculum che fanno pubblicare dalle testate giornalistiche locali.
(In proposito. L’Abruzzo continua a perdere abitanti da tre anni e nella Marsica s’ignora sostanzialmente tale dato. È comprensibile da parte della politica, di chi amministra mentre non lo è per nulla da parte dei mezzi d’informazione).

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