mercoledì 6 gennaio 2016

tentativi di Carnevale


A. Due parole sulla polemica riguardante il busto di Camillo Corradini partita da Fb. La fusione che lo raffigura (bene, male, non importa) era stata coperta da un gazebo del mercatino natalizio, ma non solo. (Era stato coperto veramente, detto busto? Non risulta, almeno a me) Intorno al basamento, erano state perfino appoggiate alcune casse di castagne – per qualche ora – durante la cosiddetta fiera di santo Stefano: orrore e sdegno a non finire da parte dei numerosi perbenisti che vivono da noi.
Nessuno di costoro si è chiesto, nel suo semplificare la vicenda per rendere più appetibili le sue mediocri idee ai boccaloni, se quello è l’uso più appropriato di piazza Risorgimento – che non nasce nel Medioevo o nel Rinascimento ma ha meno di un secolo di vita.
In seconda battuta: se Corradini è davvero tanto importante, perché non erigergli un monumento adeguato? È come chiudere la stalla a buoi scappati, altrimenti.
B. Non la passa bene neppure a dodici chilometri da noi, anzi; dovrebbe essere questo il comunicato integrale:
Qualcuno è stato offeso da un piccolo brano musicale ascoltato… in televisione. (È successo a Celano-Italia, non in un territorio controllato da Daesh, talebani, bigotti o integralisti-di-qualcosa). Non solo, ha pensato che sia necessariamente successa la stessa cosa a una sessantina di milioni d’italiani. Lo stesso si è perciò appellato al presidente della Repubblica anziché più laicamente smanettare con il proprio telecomando; ha anche voluto mettere a conoscenza i conterranei della sua lettera privata spedita tanto in alto: fa marsicano.
Non si capisce bene in realtà a chi mira il soggetto in questione: l’Orchestra Filarmonica di Vienna (traduciamo così in Italia Wiener Philharmoniker), la Rai che ha trasmesso Das Neujahrskonzert der Wiener Philharmoniker, Johann Strauss (1804-49) che ha composto il pezzo incriminato (Radetzky-Marsch op. 228, si chiama così)? In proposito: la tv austriaca? Che c’entra il nostro presidente della Repubblica?
Ci vuole anche un cospicuo sprezzo del ridicolo, per definire il breve (tradizionale) fuori-programma di una delle migliori orchestre al mondo una «volgare esecuzione militare». Nella lettera non è argomentato, spiegato come va suonato – in termini musicali – quel pezzo: perché «volgare», altrimenti? «Militare»: non erano i Wiener? (Non si capisce granché, anche in questo caso).
Ho pensato per un momento all’indigestione di musica che ci propina (gratis) una qualsiasi città occidentale (bar, sala d’aspetto, abitazione, negozio, ristorante, stadio, auto in transito, locale, manifestazione, studio professionale, gazebo, ipermercato) e come passeremmo in modo pessimo una giornata – anche le successive – se solo cominciassimo a pensare alla genesi, all’esegesi di ogni brano che ci giunge alle orecchie. Shantih, shantih… (Evito d’infierire sull’abbondante resto perché ho in sottofondo Watermelon in Easter Hay mentre scrivo).
P.S.: sono morti Paul Bley (il 3 gennaio) e Pierre Boulez.

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