Riparto dalla consultazione
che si sta svolgendo in questi giorni. Qualcuno obietterà: su che cosa? Non si
è capito, in realtà. Nessuno delle persone che mi seguono si è preso la briga
di raggiungere il portale del comune e cominciare a postare informazioni o
pareri.
L’Amministrazione comunale
è partita da «isola pedonale», è poi passata a «restyling del centro», ha tirato diritto per la «viabilità» o forse
la «mobilità sostenibile» per giungere – almeno per ora a: «sicurezza
stradale». Si tratta di «canguro» o di «scatole cinesi»? La seconda più che la
prima poiché è preminente l’interesse a nascondere per evitare. (L’isola pedonale, ovviamente).
Non solo. Il target di tale azione è costituito
prevalentemente da adolescenti, per ciò che io ho letto e compreso. Per avere
un’idea decente di città è bene aspettare che un cittadino frequenti anche le
altre: ciò avviene normalmente tra i venti e i trent’anni. (Sperando che al giovane
avezzanese non salti in mente di cambiare aria, come succede). La cosiddetta
mobilità sostenibile è questione da amministratori, perché solo loro possono
decidere se e come ridurre, scoraggiare il traffico motorizzato e privato. (È
all’incirca questo il problema). La faccenda della sicurezza stradale riguarda
ancora gli amministratori locali e gli ultra-diciottenni se patentati: due
pedoni che si scontrano non si fanno male.
Sorge spontanea – a proposito
della consultazione – una domanda: cui
prodest? (L’altra più cattivella è: che c’entrano le autoscuole con tali
questioni? Non fa più testo: il piano di restyling
in piazza Risorgimento?).
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