Anche in questo caso è
utile un’occhiata anche ad altre associazioni piccole e molto grandi sorte ad
Avezzano negli ultimi cinque anni – la questione è ancora: dove faccio
cominciare una storia? C’è stata una polemica a metà febbraio su TerreMarsicane a proposito degli
iscritti a due associazioni, eventuali candidati («possibili e probabili
candidature») alle Amministrative. «chi opera in associazioni del genere, può
candidarsi alle elezioni?», si chiedeva Galeotti dalla sua testata; sì, si
rispondeva: «chi è attivo e protagonista nella Pro-Loco e nella Lilt di
Avezzano dovrebbe sentire l’obbligo
morale di dimettersi dal ruolo che ricopre nel momento stesso in cui decide
di accettare la candidatura», in R. Galeotti, Dal volontariato alle liste elettorali, in «IlCapoluogo» 12
febbraio 2017. Lo stesso giorno, si era così espresso in proposito il nostro Stefano
Chichiarelli: «non si può permettere che esse vengano trasformate, di fatto, in
partiti politici o in associazioni “partigiane”», in Elezioni, al via il valzer delle candidature. Barbonetti: partiti
trasformati in associazioni partigiane, in «IlCapoluogo» 12 febbraio 2017.
Più interessante per il discorso che faccio io, è uno stupito e sorpreso – a
suo dire – Alessandro Barbonetti: «Il sindaco uscente, a corto di consensi, si
è lanciato nella disperata ricerca di candidati in ogni dove», in M. Tirabassi,
Floris si prende 48 ore per decidere
sulla candidatura, Di Pangrazio “convince” il medico Addari e affida una lista
a Carpineta, in «TerreMarsicane» 11 febbraio 2017. Nessuno si stupisce se
qualcuno prova a cercare voti presso un’associazione (culturale, ricreativa,
sportiva) o un sindacato: il collateralismo
esiste da decenni; va da sé che un candidato sindaco che ha visto nascere,
incoraggiato e fatto crescere un’associazione, abbia un accesso facilitato e la
strada spianata. (Pro loco poteva essere fondata anche al tempo di Floris2, Floris1,
Spallone2, Spallone1, ecc.). Io non scriverei mai in un caso del genere:
«candidati in ogni dove» anzi, si è trattato di pescare in modo oculato dentro
un’associazione – di quel genere (Pro loco) – con migliaia d’iscritti per di più avezzanesi. Il punto è proprio
quello: una o più persone vissute a contatto più e meno stretto con una cospicua
massa di uomini, donne, giovani; vuoi che un iscritto su due o su tre (penso che
sia bene precisare: nel nostro profondo Sud) neghi una preferenza all’addetto
al catering, all’hostess, al
volontario, al tipo all’ingresso che ha avuto al fianco che so, alla Settimana Marsicana? (6/22)
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