Ho messo
il becco fuori di casa dopo cinque giorni. Sulla via del ritorno, nell’ingresso
secondario del sottopassaggio – nel corridoio più lontano dagli sguardi –, ho superato
un tipo che dormiva in un sacco a pelo. Ho rallentato per evitare di svegliarlo
con il rumore degli scarponi sul pavimento – erano le 9,45.
Ho ripensato
a un comunicato di Lega Giovani Marsica apparso qualche giorno prima (12 c.m.),
in cui si parlava della stazione ferroviaria «lasciata nel degrado, in mano a
spacciatori e malfattori»; loro sarebbero intervenuti da quelle parti con «il
gazebo della legalità».
Domanda: dove
doveva passare la notte, all’aria aperta, quel tipo, quando le nostre attuali temperature
si aggirano tra i 7 e i 5° C?
(Offendeva certo il decoro di qualcuno quel barbone, non della πόλις).
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