Sono stato
impelagato per un instant book – o meglio,
instant sheet – sulla vicenda di
piazza del Mercato. Che racconto? Sto raccogliendo materiali per la prossima
campagna elettorale, anche se scriverò meno che nel 2017.
Si stanno
muovendo molti «civici», dovrebbe registrarsi un exploit delle loro liste l’anno prossimo. Immagino che più di un
agitato di oggi, si ritroverà fuori dai giochi tra qualche mese perché si è
spinto troppo lontano. Ho già sparlato di simili operazioni, preferisco
continuare a chiamarle liste civetta. Riprendo l’argomento con un esempio.
L’Aquila e
Teramo uniscono i loro ospedali per ottenere un DEA di II livello. Che cos’è? «Assicura,
oltre alle prestazioni fomite dal DEA I livello, le funzioni di più alta
qualificazione legate all’emergenza, tra cui la cardiochirurgia, la
neurochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia vascolare, la
chirurgia toracica, secondo le indicazioni stabilite dalla programmazione regionale.
Altre
componenti di particolare qualificazione, quali le unità per grandi ustionati,
le unità spinali ove rientranti nella programmazione regionale, sono collocati
nei DEA di II livello, garantendone in tal modo una equilibrata distribuzione
sul territorio nazionale ed una stretta interrelazione con le centrali
operative delle regioni», Ministero della salute dixit.
Che fine
farà, ci rimetterà quanto – in questo indovinato gioco tra l’appenninico
capoluogo di Regione e una provincia quasi sulla costa –, il presidio d’Avezzano?
La
questione è un’altra secondo il mio ragionamento: chi, può rimbrottare, puntare i piedi, proporre qualcosa a livello
regionale, se non si ha nemmeno uno strapuntino, un collegamento a L’Aquila?
Sono intervenuti – non a caso – solo le sparute persone che, nelle nostre parti,
hanno voce in capitolo. (Una e mezza, senza fare nomi; di là del risultato che
otterranno).
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