Proseguo con l’argomento del post
precedente (a richiesta); che cosa avrei scritto io, invece? (Tratto ancora di
G.M. De Pratti, Polemiche ed emergenze
vere. Quella strana città..., in «Espressione24» 29 ottobre 2019).
Mi sono fatto l’idea che era un pezzo
pronto almeno da giorni. Vi è dentro delle questioni vecchie di decenni –
«Nucleo industriale» e «Centro»; la vicenda «Tribunale» risale al 2012. Il
famoso video di Porta a Porta è dello
scorso 16 ottobre; si è trattato d’infilarci, all’ultimo momento, un atto di
teppismo come tanti da non essere ospitati nella cronaca locale e il comunicato
stampa Cmsm, che «pesa» abbastanza nell’economia del pezzo – «Sembra quasi che
il problema emergente della Città sia girare a piedi per il Centro Storico
oppure in bicicletta». Questo inedito accecamento collettivo, dopo poche ore
dalla sua uscita su tre testate on-line
– detto comunicato è stato pubblicato «di spalla» sul Centro nel giorno seguente, non è passato per le tv locali.
Era sufficiente, per me, soffermarsi sul
frammento «Avezzano è fatta così: vizi privati e pubbliche virtù, una politica
sgangherata». Un pezzo di avezzanese è perciò dominato dalla mancanza di coerenza; la seconda parte, per com’è
pensata, andava scritta così «Politica» oppure, meglio: POLITICA. La politica è un’attività umana come tante, ha dei contenuti, cammina sulle gambe di chi la
fa; non è niente di divino, irraggiungibile o astruso. La stessa persona – con
altri – esprimeva: «preoccupazione, rammarico e riprovazione per la modalità
poco civile e vuota di contenuti, palesata nella conduzione della campagna
elettorale da parte del candidato antagonista del Sindaco Di Pangrazio e fa
appello alla cittadinanza affinché voglia consentire, con il voto di domenica
prossima, la prosecuzione del progetto di innovazione e di efficienza che
l’Amministrazione in carica ha attivato con intelligenza e con passione», in Avezzano Città Territorio, in «IlFaro24»
21 giugno 2017. De Pratti era un
cinquantenne a quella data, non un adolescente alle prime armi; domanda: non se
n’era accorto (molto) prima della bassa statura dei nostri politici? L’alleanza
elettorale che lui ha appoggiato, ha vinto il primo turno delle Amministrative
2017; dopo la risoluzione della cosiddetta «anatra zoppa», alcuni di quegli
eletti – passati dall’altra parte – hanno permesso a De Angelis di proseguire. Si
tratta di molti personaggi politici; considero anche che egli, piazza Di
Pangrazio tra i «buoni» e Gabriele De Angelis in mezzo ai «cattivi» – con
altri, ancora il 21 giugno 2017. (Non erano perciò né tutti santi, o tutti diavoli,
solo due anni fa).
(Ne aggiungo un’altra). Scriveva
martedì scorso: «Una pedonalizzazione del Centro può essere una cosa importante
ed utile sotto ogni punto di vista, ma forse va perseguita anche analizzando
come si debba fare, nel modo ottimale e rispondendo anche alle [esigenze] dei
cittadini (tutti e non solo alcuni)». La parte tra parentesi tonde non è un
pensiero originale; da alcuni lustri, è un escamotage
di molti commercianti che si vergognano di affermare pubblicamente di non volere l’isola pedonale nel
centro-centro. (Gli Homo sapiens non
saranno mai tutti d’accordo su una qualsiasi cosa). Adesso ammetto che
De Pratti sia realmente favorevole all’isola pedonale: afferma di averci
lavorato sopra ma non l’ha filato nessuno – comprese le persone che ha
frequentato per questioni politiche in quel periodo. Giovanni Di Pangrazio (2012-17), in tal senso, ha sistemato giusto
i varchi della «crocetta». (Allora, non protestarono le associazioni dei
commercianti perché sapevano che una tale chiusura al traffico motorizzato non
sarebbe mai stata attuata). Lo stesso sindaco ha tenuto sospeso il restyling di piazza Risorgimento nonostante
avesse i quattrini in tasca, giusto per non chiudere quei cinquanta metri di strada. Problemi di «militanza» almeno nel
periodo marzo-giugno 2017 o stomaco d’acciaio? Tutto qua.
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