Ho
cambiato i miei orari pomeridiani dagli inizi di ottobre e mi capita di passare
al centro-centro un po’ più tardi, verso l’ora di cena. Noto da allora diversi
parcheggi (strisce blu, a pagamento) liberi. Succede lo stesso di sabato,
quando dovrebbe girare più gente per gli acquisti: sposterebbe poco eliminare
la sosta alle automobili per un centinaio di metri, secondo me. Vi sono meno persone
in giro e dentro i negozi rispetto a dieci, quindici anni fa, con qualche
migliaio di residenti in meno – da noi e nella Marsica. C’è invece chi chiede
ancora dei nuovi parcheggi. Queste mie elucubrazioni fanno il paio con la
constatazione di molti commercianti quando affermano che, una volta ultimato il
restyling di piazza Risorgimento,
quel posto è stato letteralmente abbandonato dagli avezzanesi; non ci va proprio
più nessuno in piazza. (Non ho pubblicato per questo una roba del genere, nelle
passate settimane).
Sabato
scorso, è stato festeggiato il trentennale di Jazz on, come ho già scritto –
l’associazione è stata fondata il 24 novembre, per essere precisi. Dai tre
firmatari davanti al notaio, si è passati all’ottantina di persone al
ristorante. Non manca nessuno di quel giro: è una grossa fortuna a quest’età...
(Diversi bambini di gente che non conoscevo). Ci si è rivisti tra i più vecchi,
alla stessa maniera di allora, quando nessuno era sposato né erano programmati figli
di sorta. In realtà, la «discendenza» lavora e vive altrove oppure, studia
ancora all’università abbastanza lontano da tornare da queste parti giusto nel
periodo natalizio.
È stata un’occasione
per chiedermi nuovamente: gli avezzanesi – vecchi e nuovi – come «usano» oggi il posto dove sono nati?
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