sabato 3 agosto 2013

De senectute


Non mi meraviglia per nulla la reazione del Comune al comunicato del WWF sull’ultima «sforbiciata». L’esperienza personale m’insegna che il copione seguito è sempre lo stesso, almeno negli ultimi 32 anni – da quando m’interesso di questioni ambientali, «ufficialmente».
Il Comune si rende generalmente conto d’averla fatta grossa, tagliando uno o più alberi e nei rari casi – è così, purtroppo – in cui qualcuno glielo fa notare, si giustifica. Minimizza, si giustifica, non contrattacca mai, nemmeno per sbaglio.
«Gli alberi sono quasi tutti malati e noi dopo averli eliminati, ne pianteremo di nuovi anche se più piccoli»: questo è il refrain delle ultime amministrazioni.
In genere e nel caso di via Garibaldi, no; le cose sono un po’ diverse. 1) Gli alberi malati rappresentano il 10% del totale di quelli tagliati finora lungo via Garibaldi – è sufficiente una visita in loco. (Di là del fatto che un albero malato, in genere si cura). 2) Non sempre succede che ogni albero tagliato è in seguito rimpiazzato – è sufficiente una passeggiata per la città: solo nel Quadrilatero, sono decine i monconi d’albero – pericolosi quando nevica, tra l’altro. 2bis) Non c’è spazio per farlo, nel caso del lato est del nodo: c’è un tratto di marciapiede che sarà ristretto fino a due metri – sono sufficienti quattro passi, in loco anche in questo caso. (Si ripeterebbe in altro modo, l’esperienza del prolungamento della Ciclabile nord all’ospedale: c’è 3-4 punti critici per i pedoni e la confluenza di via E. Tarantelli con via E. De Nicola è un punto pericoloso per gli stessi. Nel senso: mettere i pedoni contro i ciclisti – dimostrare anche che le piste ciclabili non servono). Infine. Funziona a pieno regime il dogma secondo cui nelle vicinanze degli incroci non devono esserci alberi perché limitano la visuale degli automobilisti – anche se fermi o a passo d’uomo. (Davano fastidio a chi, le tre robinie ad ovest del nodo?). Tappano direttamente con l’asfalto o con il cemento, una volta tagliato: è una vecchia abitudine. (Si dice: ‘Occhio che non vede, cuore che non duole’).
La situazione è almeno così:
Restiamo in tema. Lunedì mattina, dovrebbero abbattere una pianta a largo V. De Bernardinis (via G. Marconi). Nel senso: stamattina era ancora lì.

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