martedì 20 agosto 2013

intermezzo


Ho evitato d’aggiungere, alla fine dei pezzi «gemelli» – il prossimo dovrebbe uscire (spero) anch’esso su carta tra un paio di giorni –, le seguenti riflessioni. (Ho puntato sul valore peculiare che hanno da noi le piante e i marciapiedi. Gli alberi non sono cemento ma sono più del verde pubblico, nella nostra storia recente).
«Ci si avvia in tal modo alla commemorazione, tra nemmeno un anno e mezzo del centenario del terremoto. C’è rimasto poco da memorare insieme, di là dell’evento naturale. C’è soprattutto poco da ricordare insieme: insieme a chi? A chi sta manomettendo o distruggendo in modo sistematico e molecolare la città uscita fuori dalla ricostruzione?».

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