E’ stata un’esperienza poco
positiva, quella di parlare degli alberi; m’è andata di traverso. Mi era
capitato raramente di parlare di cose simili in precedenza, giusto riferito
alla vegetazione intorno agli argini dei fiumi. Il termine «albero», per la
maggioranza dei miei compaesani è sinonimo d’ombra – un termine negativo,
soprattutto per qualche negoziante –, d’insetti dentro il bar durante l’estate,
di radici sotto il pavimento dell’esercizio – può anche succedere. Una pratica talvolta
ricorrente quando un commerciante apre un negozio, è quella di tagliare gli
alberi davanti alle vetrine: coprono le stesse dagli sguardi di chi va in
automobile o di chi sta sul marciapiede di fronte – come se le piante fossero
di sua proprietà.
E’ una perdita di tempo parlare di argomenti simili da noi,
si passa pure per «conservatori».
La politica va in vacanza
d’estate, si dice: la prendo per buona.
Ho letto di «pasquinate» e
di un concorso d’idee per migliorare il centro. E’ consistito nell’abbigliare
da «arabo» il recente busto a Camillo Corradini, l’ultima «pasquinata». (Non
una geniale idea, dopo la borsa della spesa di colore azzurro apposta dagli
operai del Comune – per qualche giorno –, prima dell’inaugurazione. Non mi ha
fatto né caldo né freddo, quell’addobbo da «arabo»).
L’attuale amministrazione
vuol rendere piazza Risorgimento il «salotto buono» della città, come le altre
che l’hanno preceduta. (Sta divenendo il suo grottino più che altro, negli ultimi
tempi: un posto in cui stoccare le cianfrusaglie prima di cacciarle
definitivamente da casa).
Io ragiono diversamente per
formazione: cosa si può fare di quella zona, partendo dalla scala più ampia? (Nel
senso: pianta in scala 1:2000, scala 1:5000, ecc.). La risposta è contenuta nella
pianta del Prg: ci si trova tutto quello che si doveva fare, ma non si è eseguito
in quel posto. Pensa all’incirca così, un leguleio alle prime armi: Dgc
180/2009 – Prime misure di riqualificazione del centro storico della città di
Avezzano, attraverso l’istituzione di un’isola pedonale su Corso della Libertà
e altre iniziative a favore del commercio.
Trovo le «pasquinate» e certe
proposte, le due facce della stessa coperta che serve a coprire malamente l’impotenza
di chi è governato, ma anche di chi governa – perché è politicamente debole.
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