È stata ripresa
da alcuni attori sociali (Centro Giuridico del Cittadino, Acqua Nostra e
associazioni agricole – estrapolo da MarsicaNews)
negli ultimi mesi solo la questione dei depuratori cui è stata però impressa
una torsione di tipo consumerista. Non è perciò paradossale l’interesse
recentissimo nei confronti dei canali fucensi da tali attori, dopo alcuni
lustri trascorsi senza annotare schiume, chiazze estese d’olio, pesci morti,
acqua colorata (non solo in grigio) e recipienti di diserbante alla deriva: si
è fatto lo spezzatino della questione inquinamento e poi si è lavorato su una parte.
(La condizione delle acque fucensi è migliorata per fattori esterni, non per decisioni politiche locali: detersivi e
materiali biodegradabili, campagne contro l’uso eccessivo della chimica in
agricoltura, tecnologie efficienti ecc.).
Così ricordava Augusto
De Sanctis «sono stato testimone lo scorso 31 gennaio a Ortucchio di una
situazione di accumulo di enormi quantità di letame, per decine se non
centinaia di metri in un unico punto e
direttamente sul terreno: una condizione che ben difficilmente può essere
definita una corretta pratica agricola». Io invece consiglio di consultare in
rete: Arta, Relazione Monitoraggio per il
controllo delle Acque sotterranee-Fase
a Regime. È uno studio di Regione Abruzzo che riguarda anche noi (pp.
156-163). Alle acque della Piana è stata assegnata la classe 4, per le loro
«caratteristiche idrochimiche scadenti». Si possono scorrere anche le tabelle
delle concentrazioni che «sforano» (ferro, manganese, fluoruri). (È una
faccenda del 2009 ma serve a dare un’idea degli orizzonti dell’ambientalismo –
anche dell’istituzione regionale – in tema di acque e inquinamenti).
È bene per tutti
che prenda a funzionare un depuratore anche a San Benedetto dei Marsi. (Non
ricordando male, l’invenzione di tale dispositivo risale agli inizi del
Novecento).
Torno al punto di
partenza; Sforza afferma: «ci sono persone che nella Marsica sono vent’anni che
denunciano i problemi ma non li hanno mai risolti, quindi la demagogia l’hanno
fatta loro». (Avevo letto lo stesso refrain,
sette giorni prima: «Se il [WWF] […] sono anni che denuncia le problematiche in
questione, perch[é] non le ha risolte o ha fatto s[ì] che s[’]intervenisse per
risolverle?»). È politichese
applicato alle persone sbagliate per assolvere il ceto politico della Piana.
Altro che «furia»… (2/2)
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