sabato 24 maggio 2014

lui è il gatto, ed io la volpe 2


Io ricordo per questioni anagrafiche e di militanza numerosi sconfinamenti da parte dei partiti politici e delle loro organizzazioni collaterali a ridosso delle scadenze elettorali: tutti si scoprono ambientalisti ma gli dura poco. (Qualcuno ricorderà sicuramente la polemica dal mio blog con M5s Marsica in materia di politiche dei rifiuti, lo scorso gennaio).
Il modus operandi e il linguaggio sono perciò mutuati dalla politica, anche nel nostro caso: alludere senza tirar mai fuori un nome, inventare dei nemici inesistenti per meglio attaccarli e mostrare la propria aggressività, la potenza, calibrare al millimetro gli insulti – le ridicole virgolette a “avventuriero della carta stampata”.
Si è parlato su questa rivista di: «campagna di stampa – patrocinata (in senso buono) da Confagricoltura, da un noto consigliere regionale di centrodestra in cerca di voti e da un comitato celanese guidato dal noto Gianvincenzo Sforza da Celano». Vedo la situazione sotto un diverso angolo e chiedo: che fine farà tale rassemblement dopo l’ultimo giorno di campagna elettorale per le Regionali 2014? Non può durare, in ogni modo; una volta sistemata la «concausa» delle acque scure con la «solenne inaugurazione», si passerà – con la stessa configurazione – anche al resto? (Augusto De Sanctis diffondendo e commentando i dati della Regione Abruzzo il 29 aprile: «le cause di tale situazione [inquinamento delle acque sotterranee] vanno cercate negli input chimici dell’agricoltura intensiva […] e nei residui delle lavorazioni industriali», «La nostra agricoltura ha troppi input chimici»). Che fine farà Confagricoltura, ammesso che si voglia da parte di tale strana (senz’ombra di dubbio vincente) alleanza affrontare il problema dell’inquinamento secondo un’ottica meno angusta? Chi sparge gli «input chimici» nei campi: i lavoratori LFoundry, gli invalidi di guerra, i tabaccai, le infermiere?
Sarà presto nell’album dei ricordi «un poco di baccano della manovalanza [e] qualche strepito di trattore», «All those moments will be lost in time, like tears in rain» (Roy Batty in Blade Runner). (Il Martello del Fucino, 2/2 + 2bis)

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