(Dell’inconsapevolezza). È
bene scrivere qualcosa sulla cosiddetta legge ammazzafiumi, in discussione alla Regione, anche tra questi monti.
La manutenzione dei corsi
d’acqua è un concetto recente e deriva dalla mole dei manufatti umani costruiti
lungo il loro percorso o nel loro letto nell’ultimo secolo. (Un conto è una
centrale idroelettrica, un altro la briglia fatta costruire giusto per
utilizzare fondi pubblici, va da sé).
È bene recuperare ramaglie
o arbusti rimasti intrappolati in una traversa dopo una piena. Fa bene a vendere
o a bruciare tutto nel barbecue chi
recupera tale materiale.
Si accumula anche materiale
litoide, nelle briglie: che fare? Si sposta il cumulo di sassi e pietre a valle
del manufatto, perché esso fa parte del
fiume. Ho l’impressione che s’interverrà poco presso i manufatti posti
vicino alla sorgente – perciò con i sassi grandi –, mentre ci si andrà giù duro
intorno a quelli verso la foce per recuperare a costo zero del materiale da
costruzione. (Se invece si ri-naturalizzassero i corsi d’acqua, come si fa da
decenni nel resto dell’Occidente?).
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