lunedì 20 luglio 2015

wild at heart #1


Sarà almeno la quarta volta che prendo pubblicamente le difese di Pietro Santoro, vescovo della diocesi d’Avezzano. Più di un amico ironizza sul fatto che un agnostico di lungo corso come me – tecnicamente «ateo» per la Chiesa cattolica – si comporti in tal modo; io rispondo che è solo una faccenda di rapporti di (buon) vicinato.
Ho atteso qualche giorno per lasciar decantare la situazione ma l’acqua resta ugualmente torbida e non è facile orientarsi.
Da dove inizia la vicenda? Parte – con buona approssimazione – da un paio d’articoli: E. Berardinetti, La chiesa affitta le case per accogliere i profughi nella Marsica, in «IlCentro» 15 luglio 2015 e P. Guida, Immigrati accolti in parrocchia e associazioni, ma in cambio di 21mila euro al mese, in «MarsicaLive» 15 luglio. Ecco i link:
Un termine del primo titolo è abbastanza eloquente: «affitta»; «le case» di chi?
Il secondo articolo contiene delle tirate moralistiche – rivolte alle autorità ecclesiastiche, immagino – che vale la pena riportare: «ospitare in una casa canonica dei profughi disperati grazie a un contributo che equivale, euro in più euro in meno, a un soggiorno in agriturismo o in un albergo a tre stelle, allora fa un po’ svanire la poesia e il senso originario del volontariato», «Per la diocesi, invece, questa attività potrebbe sembrare fuori dalle righe. Se i dati fossero confermati, infatti, sarebbe una forzatura visto che la Chiesa si occupa di apostolato e di evangelizzazione, o al limite di volontariato, non di una sorta di attività commerciale alberghiera», «Nulla di illegale ovviamente, e nulla di eccezionale, quindi, ma solo una questione di diversa concezione del termine “volontariato” e del termine “evangelizzazione”». (Notare: c’è tutto questo ben di Dio in un articolo giornalistico). Di là di: «Nuovi profughi in arrivo nella Marsica», su cui tornerò.
Consiglio caldamente di leggere anche i commenti. (Paolo Fabbri, a proposito del «neoEco» scriveva non proprio a caso, di «legioni di imbecilli renitenti al leggere» – in «alfabeta2» 16 luglio 2015). (1/4)

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