Ho inviato un commento a TerreMarsicane per un comunicato;
trovate una versione più estesa qua:
Era questa la parte
principale: «E’
un pezzo leggermente impreciso e generico sull’argomento ma è l’unico decente
uscito da un partito politico negli ultimi trent’anni almeno, ad Avezzano». Mi
sono espresso così pubblicamente: come la penso sul mio blog, dove siamo in
pochi?
«A
memoria dei cittadini, il quadrilatero si rese necessario perché proprio in via
Roma lo smog era ben oltre i limiti di legge». Non stanno così le cose né in generale
né per quanto riguarda il caso d’Avezzano. (C’entra in modo marginale
l’inquinamento, nella progettazione). Tutto è partito da un Piano per il
traffico, alcuni anni prima; l’anello a senso unico è da collegare a quello
strumento. Esso serviva per fluidificare il flusso veicolare lungo quei 3500
metri; c’è riuscito ovviamente, non poteva andare in modo diverso.
«Per Avezzano immaginiamo
una viabilità ed uno sviluppo urbanistico che tega conto di una mobilità al
passo con gli standard raggiunti in molte città europee e del nord Italia». Qui
permane l’equivoco della separazione tra «viabilità» e «urbanistica». Il
traffico in realtà è un effetto
dell’urbanistica, del costruito. Avendo un paio di farmacie in ogni quartiere,
la maggioranza dei 42mila avezzanesi non raggiungerebbe il centro, dove ve ne
sono ben quattro per servire quattromila
abitanti – siamo generalmente avanti con gli anni, è vero. Vale lo stesso
discorso per altri tipi di esercizio, per il verde e gli spazi pubblici.
«Se il Sindaco Di Pangrazio
volesse abbandonare l’idea della soppressione del quadrilatero e si impegnasse
a produrre un piano organico con scelte integrate per l’urbanistica cittadina».
L’anello a senso unico è stato di fatto abolito con il ritorno del doppio senso
di circolazione lungo via Monte Velino e via Montello. (I miei compaesani hanno
capito che è un pessimo affare, la sua rimozione – anche se non lo ammettono
pubblicamente). Sono parole a vanvera, il resto. Preoccupa poiché si tratta del
partito più votato da anni, ad Avezzano e che ha buone possibilità di vincere
le prossime Amministrative.
(Ripeto: è il miglior
comunicato
sull’argomento proveniente da un partito politico negli ultimi trent’anni, ad
Avezzano).
Caro Giuseppe concordo con te che la viabilità, il traffico, è una conseguenza dell'urbanistica. L'urbanistica però... quale urbanistica per Avezzano? Dopo l'amministrazione Spallone (allargamento delle vie con restrizione dei marciapiedi, ma anche nuove pinete a nord di Avezzano, riqualificazione, se così si può dire, delle periferie) abbiamo assistito, con l'amministarzione succedutagli, all'aumento dei volumi fabbricabili consentiti e, a mio modesto parere, senza che nuovi parcheggi o aree socialmente fruibili si siano viste in giro. Unica iniziativa é stata l'anello, oggi smantellato. E se giuste ragioni potevano esserci per via Montevelino (chiusura di esercizi commerciali oltre il normale andamento del ciclo economico) ed un poco meno per via Montello, non si capisce perché si sia voluto impelagarsi, oggi, su via Roma.
RispondiEliminaOltre però che di viabiltà, cioé di traffico, è giusto interrogarsi su un piano organico, che si occupi di strade e di sensi doppie ed unici, ma anche di collocazioni di centri commerciali e di difesa del centro cittadino: un piano organico di urbanistica. Non credo possa continuare questo saltello amministrativo senza un minimo di "vision" per la vita della cittadina; passare da roboanti annunci di ristrutturazioni ad uso dei privati degli edifici di via Corradini a utilizzi ignoti di Palazzo Torlonia, senza tener conto dell'esigenza di portare a compimento strutture già in dotazione, come il polo museale nell' Ex Mattatoio Comunale. E dunque hai ragione: ben venga un comunicato politico che porti all'attenzione dei cittadini l'esigenza di una “Vision” per il futuro di questa città.
L'originale è meglio del riporto giornalistico:
www.marsica5stelle.it/2015/11/23/avezzano-amministrazione-che-arriva-viabilita-che-cambia/
Nominare Spallone è come dire: Prg. Parlare di Floris è quasi come dire: Pgtu. Bisogna riferirsi alle analisi, ai dati e alle scelte – giuste o no – contenute in questi strumenti, discutendo di queste faccende. Il problema è di tipo politico: un sindaco è eletto da anni da qualche lobby e a esse deve rispondere; la situazione è perciò destinata a perpetuarsi: un urbanista, un ingegnere del traffico compie una scelta e il pubblico amministratore non la manda avanti – come succede comunemente.
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