(Provo a non ripetermi,
anche se è dura). La vicenda del nostro anello a senso unico è da considerare
conclusa dopo l’ultima campagna elettorale. I principali contendenti alla
carica di sindaco erano favorevoli al suo smantellamento e non è perciò
azzardato affermare che quattro avezzanesi su cinque che hanno votato, non
volevano più l’anello a senso unico.
È tornata al doppio senso
di circolazione via Monte Velino e via del Montello. (Non ha perciò molto senso da allora, continuare a provare a salvare l’anello). È stata poi la volta di via XX
Settembre (SS 5) e ci si è accorti – dopo aver costatato di persona almeno
i rallentamenti – che ci vogliono gli ingegneri e non la democrazia né la
politica per fluidificare il traffico. Si sta ripetendo la stessa situazione
per via Roma (SS 5).
La decisione di procedere
all’anello a senso unico da parte dell’amministrazione Floris può essere
definita «scellerata» senza problemi perché con una delibera, una leggina,
un’intervista o un tweet, non si va da nessuna parte. C’è stato bisogno di un progetto redatto e firmato da uno
studio professionale per mobilitare risorse utili alla costruzione dell’anello.
(Con tanto di analisi della situazione e studio di fattibilità). È facile
attaccare Floris – non più sulla scena –, ma nessuno, prova a smontare, a confutare il Pgtu o il progetto
dell’anello.
Crescenzo Presutti
(assessore all’Ambiente del comune d’Avezzano) ha ragione da vendere, in tale
frangente.
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