giovedì 19 novembre 2015

Pour Presuttì


(Provo a non ripetermi, anche se è dura). La vicenda del nostro anello a senso unico è da considerare conclusa dopo l’ultima campagna elettorale. I principali contendenti alla carica di sindaco erano favorevoli al suo smantellamento e non è perciò azzardato affermare che quattro avezzanesi su cinque che hanno votato, non volevano più l’anello a senso unico.
È tornata al doppio senso di circolazione via Monte Velino e via del Montello. (Non ha perciò molto senso da allora, continuare a provare a salvare l’anello). È stata poi la volta di via XX Settembre (SS 5) e ci si è accorti – dopo aver costatato di persona almeno i rallentamenti – che ci vogliono gli ingegneri e non la democrazia né la politica per fluidificare il traffico. Si sta ripetendo la stessa situazione per via Roma (SS 5).
La decisione di procedere all’anello a senso unico da parte dell’amministrazione Floris può essere definita «scellerata» senza problemi perché con una delibera, una leggina, un’intervista o un tweet, non si va da nessuna parte. C’è stato bisogno di un progetto redatto e firmato da uno studio professionale per mobilitare risorse utili alla costruzione dell’anello. (Con tanto di analisi della situazione e studio di fattibilità). È facile attaccare Floris – non più sulla scena –, ma nessuno, prova a smontare, a confutare il Pgtu o il progetto dell’anello.
Crescenzo Presutti (assessore all’Ambiente del comune d’Avezzano) ha ragione da vendere, in tale frangente.

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