Scrivo qualcosa sugli altri
animali apparsi sulla cronaca degli ultimi tempi.
S’è parlato di animali
(protetti) uccisi e altri che escono dai confini di parchi e riserve – e sono
investiti dalle automobili di passaggio.
Ho già scritto qualcosa – riguardante
i secondi, in qualche modo:
L’areale di un animale (delle
nostre parti) non corrisponde mai ai nostri confini amministrativi (regione,
provincia, comune ma soprattutto: parco, riserva, oasi); non si può comunicare
a una bestia (sconosciuta, tra l’altro) quello che non deve fare.
E’ bene
invece, capire perché un animale abbandona un sito occupato per 2-3 secoli o per
alcuni decenni: si va sul campo e si
studia, mettendo da parte i manuali e le credenze. (Sono necessarie numerose
competenze per stabilire le cause di un fenomeno del genere). Si trova ogni
genere d’indizi sul campo. Alcune bestie, perché si allontanano o abbandonano i
loro territori? Che fine fa gli animali di un parco o di una riserva? (Non solo
orsi e lupi). Qualcuno consigliava negli anni Settanta, a osservare i menu dei
ristorantini dei paesi in cui ricadeva l’allora Pna. (La faccenda era più
complessa, in realtà). Oggi mi sento d’aggiungere: una scorsa alla cronaca
locale. Ho l’impressione che c’è gente che va in giro a sparare, ad avvelenare
negli ultimi tempi, in Abruzzo. Bisogna anche capire perché i cacciatori – non
i giocatori di football o le merlettaie
– uccidono o avvelenano (colposamente) animali protetti. Noi ci possiamo informare
direttamente da loro o richiedere una consulenza a un antropologo – non altri.
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