sabato 26 ottobre 2013

K'sLT 39


L’ultima campagna elettorale ha fatto intravedere il destino dell’anello a senso unico. Alcuni candidati alla carica di sindaco hanno promesso più o meno apertamente che l’avrebbero eliminato. L’anello a senso unico è stato ripescato nel 2009 dal Pgtu, un piano scaduto da anni e che è rimasto non attuato, in larga parte. (E’ utile ricordare che l’opera pubblica faceva parte di un complesso di provvedimenti, legati tra loro).
Le prime polemiche risalgono al tempo della sua costruzione (2010) e partono dall’alleanza politica al governo della città. Spuntano in quel periodo alcune leggende legate all’anello. Si tramanda che il provvedimento abbia fatto chiudere 8 negozi su 12, lungo via Monte Velino. Sparlare dell’anello a senso unico è divenuto un passatempo cittadino, in breve tempo. (Non ci voleva molto a notare la differenza tra la mole di dati, 63 tabelle e 50 figure del progetto e la povertà delle argomentazioni al bar o nel web).
Sono stato anch’io scettico inizialmente; mi sono ricreduto dopo aver letto l’elaborato. Non ho partecipato né alla raccolta delle firme e né alla manifestazione contro l’anello a senso unico – ambedue dal marcato sapore pre-elettorale.
D.: che cosa ha prodotto l’anello nella circolazione? E’ sortito un tracciato di 3,5 km, percorribile alla massima velocità consentita e riconoscibile rispetto alle altre strade in una città in cui tutti i tronchi si somigliano.
A metà dicembre è uscita la notizia dell’abolizione del senso unico su via Monte Velino, «in via sperimentale». L’espressione mostra che non è stato usato un metodo ortodosso per decidere, nel senso: non sono stati inseriti dei dati (vecchi o aggiornati) nello stesso programma (TransCAD) che ha giustificato l’anello a senso unico. Sperimentare perché, altrimenti? Non è difficile immaginare le ripercussioni sul traffico: si tornerà ad una situazione pre-2010, in quel tratto. Ingorghi durante il giorno. Ne terranno conto i tecnici del Comune e ripristineranno il senso unico? No. La decisione infatti: «è mirata a migliorare l’accessibilità alle attività commerciali e agli uffici di via Monte Velino».
Il piano traffico del 2003 diviene definitivamente carta straccia, come ogni strumento di pianificazione adottato ad Avezzano.
C’è chi scrive, commentando la «svolta» del sindaco che si tratta di una «vittoria [...] per i commercianti e i residenti di via Monte Velino» (MarsicaLive, 13 dicembre 2012). A me sembra almeno una vittoria del pensiero magico sul pensiero astratto.

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