lunedì 28 ottobre 2013

La speculazione edilizia


Più di ventiquattr’ore fa ho inviato un commento a MarsicaNews sulla faccenda dell’utilizzazione della scuola Corradini, tanto per sdrammatizzare – non lo facevo da più di un anno.
Ciò che più m’infastidisce della questione non è tanto la (barbara) proposta di piazzare una galleria commerciale nel centro-città, quanto l’idea – spacciata negli ultimi due anni – che il posto dove abito da oltre mezzo secolo è un cimitero – «rivitalizzare il centro», «il centro è morto» e amenità del genere. Sono morto – e non me ne sono accorto –, o sono uno zombi? (Diciamo pure che – da parte di Confcommercio Avezzano – non è il massimo della delicatezza).
I fatti non sono purtroppo questi: ne siamo più di 4mila al centro; io mi ci trovo bene e non mi manca niente. Sono vivo e vegeto, soprattutto. Incontro sempre amici e conoscenti, uscendo da casa ed è bellissimo. Sono io e molti altri a vivacizzare il quartiere, più di chi ci passa sette ore il giorno per 300 volte l’anno, al massimo – senza capire un accidenti, del posto e di chi ci vive. Il Quadrilatero è la zona più affollata della città in qualsiasi ora del giorno, altroché. E’ la zona più cool, più ambita perché si vive meglio che altrove – nonostante la congestione del traffico provocata dalla messa in opera delle distopie dei commercianti, negli anni passati. (La stessa categoria è anche a corto di senso del ridicolo, se vuol «rivitalizzare» proprio la parte più viva della città).
P.S. E’ morto Lou Reed, un riferimento nelle mie pubblicazioni su Avezzano: in fondo è stato il primo a passarmi l’idea di elaborare e ammucchiare materiali su una città.

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