Ho accelerato
la pubblicazione dei pezzi precedenti – sono usciti a settembre, in realtà. Sembra
materiale diverso da quello postato in precedenza su questo blog e provo a
ricucire.
E’ partito
tutto dalla presentazione del restyling, da parte del Comune e da com’è stata
riportata dalle testate locali. E’ la mancanza di copertura finanziaria il dato
– a me – più evidente. Un qualsiasi strumento di pianificazione rimane
inattuato al 30, 40, 50% ad Avezzano – con il Pgtu si è andati ben oltre. (Ci s’immagina
con un certo automatismo che le aree verdi prescritte in un Prg rimarranno
lettera morta). Non andava messa in cantiere un’opera tanto piccola alla
presenza di problemi di natura economica. Che cosa elimineranno?
Ho sorvolato
sul resto ma mi chiedo oggi: come il Comune riempirà d’attività di tipo
culturale quello spazio? Chi le pagherà? Chi le svolgerà, soprattutto? Ci vuole
gente abituata a lavorare in aperta campagna. E’ bene tener presente che dopo
l’abbattimento delle baracche attuali sul lato di via S. Cataldi, quel posto si
manifesterà per quello che è dopo la distruzione del Mercato coperto trent’anni
fa: uno spazio amorfo.
Gli alberi
(tutti) saranno i primi a essere tagliati in attesa dei quattrini per la
pavimentazione, poi verranno il parcheggio per i residenti e il nuovo mercato
per gli attuali venditori: per il resto bisognerà solo attendere. (Dovrebbe
bastare).
I partiti
locali sulla faccenda non hanno battuto ciglio, com’era prevedibile.
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