È andato bene il post
precedente, aggiungo qualcosa. Riprendo da Federico Carta ancora da MicroMega (la rivista ha come
sottotitolo «per una sinistra illuminista») 1 dicembre 2017:
«vorrei essere capito da tutti, nonostante metà dei miei connazionali siano
analfabeti funzionali. […] In primavera si farà un nuovo esperimento, chiamato
SOX. Non sto a spiegare a cosa serva, tanto non vi importa nulla comunque». È
lo stesso atteggiamento di tipo romantico che riscontro da decenni presso gli
ambienti artistici italiani – è ben
diverso all’estero. Tutti geni incompresi… (Non dovrebbe propagarsi da quelle
parti perché una caratteristica peculiare della scienza moderna è la sua comunicabilità). Mi piacerebbe sapere dove ha
pescato la percentuale degli analfabeti funzionali sparsi nella Penisola,
considerando che L’Espresso dello
scorso 21 marzo 2017 pubblicava il dato 28%.
Mi chiedo inoltre: perché a questo punto Federico Carta scrive rivolgendosi
prevalentemente a persone che lui stima poco e che – secondo la sua convinzione
–, si disinteressano completamente all’attività di quei laboratori, chi o che
cosa lo spinge a farlo?
È davvero impossibile
trovare dei punti di contatto tra il personale che lavora sotto la montagna e
chi invece vive nelle zone limitrofe? Penso di no, pesco a caso. Stefano
Ragazzi afferma: «Nel 2002 c’è stato un incidente con sversamento nelle acque
che confluiscono nel torrente Mavone di circa 50 litri di trimetilbenzene», in V. Nicosia, Esperimento SOX come Fukushima? Paragone assurdo: lo spiega il
direttore dei Laboratori, in «OggiScienza» 5 novembre 2017. Augusto De
Sanctis dalla costa adriatica – che crepi l’avarizia: «rievoca atmosfere e
scenari del gennaio 2002 quando le associazioni pubblicarono l’elenco delle
sostanze chimiche usate nei laboratori, ricevendo per tutta risposta una
minaccia da parte dell’allora Commissario dell’Arta di denuncia per procurato
allarme (a cui non fu dato seguito). Dopo 7 mesi ci fu l’incidente con il
Trimetilbenzene, con il caso delle pagine strappate dal libro mastro degli
esperimenti di quei giorni», in Gran
Sasso, Sox a prova di esplosione
nucleare? «Ma se si perdono diclorometano da una vaschetta…», in
«PrimaDaNoi» 24 ottobre 2017. (I due – da fronti definibili opposti – confermano
perciò, che vi è stata una contaminazione
– e non si è mica trattato di mezzo ettolitro di Tavernello, Crodino o
Schweppes). È questa in ogni modo una base di partenza per discutere. (Chi possiede
una mentalità scientifica, non ha timore d’essere corretto, aggiornato,
confutato).
(Ingv ma non solo).
Conservo ottimi ricordi degli zoologi e dei botanici incrociati durante alcune
conferenze durante la mia adolescenza, sotto casa (Centro servizi culturali).
Nonostante il tempo impiegato a studiare una zona loro erano pieni di dubbi
circa i risultati della loro ricerca.
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