Discutendo del post
precedente, ho pensato di aggiungere qualcosa ma solo alla seconda parte. (È bene perciò ripetere che mi aspetto dei
cambiamenti futuri nel nostro modo di pensare, di vivere innescati dalle
scienze – segnatamente dalla biologia e dalla fisica. Non confido, infatti, nei
cineasti, drammaturghi, filosofi, romanzieri e pittori in circolazione –
soprattutto gli italiani).
Nel primo AvezzanoBlu lamentavo la mancanza di
spirito critico a livello collettivo. (Nel senso: i compaesani non riescono ad
apprezzare un quadro, un film, un pezzo di teatro). Aggiungevo le
considerazioni d’altre figure, roba del tipo: gli avezzanesi non sono capaci a
vestirsi decentemente, mangiano male, eccetera. La situazione è leggermente peggiorata;
ho notato questo un paio d’anni fa, in occasione delle celebrazioni del
Centenario. Era prevedibile che ai connazionali, non sarebbe granché
interessata tale ricorrenza ed era perciò il caso di produrre in loco qualcosa (cinema, teatro,
televisione, documentario, eccetera) che girasse per la Penisola. Domanda: chi
poteva pensare un siffatto prodotto? (In
loco, è bene ripetere. Avezzano tra l’altro avrebbe giocato il ruolo del
capofila in un’area più vasta di quella comprensoriale). È stata invece
l’occasione per riunire l’establishment;
si è trattato di una serie di «prime» alla Scala o all’Opera e anche per lanciare
nuovi personaggi sulla ribalta cittadina. In fondo che cos’è rimasto in piedi
di tutte quelle iniziative?
Fino a cinque anni
fa da noi si aveva coscienza dei propri limiti in qualche modo; ci si rendeva
conto attraverso l’esperienza diretta o la tv che in altre città più piccole o
più grandi, tirava ben altra aria, succedeva tutt’altro. Si è invece perso il
polso della situazione nazionale, probabilmente la locuzione «città territorio»
è stata ben interiorizzata dai residenti e ci si sofferma giusto sul proprio
ombelico; si racconta che siamo diventati una nuova capitale della cultura anche
se non se n’è accorto nessuno – tranne chi scuce i quattrini e chi li ricevono,
organizzando gli eventi. Mai sentito parlare a pochi chilometri di Festival di
Mezza Estate (Tagliacozzo), Arzibanda (Capistrello) o il concerto buono dei Santi Martiri (Celano)?
M’infastidisce ad Avezzano il recente uso eccessivo, improprio, sconsiderato
del termine «eccellenza». Incontrando il termine «eccellenza», porto generalmente
l’esempio di Paolo Fresu a Berchidda (provincia di Sassari e nemmeno tremila abitanti) su questo blog. Il
musicista riesce a organizzare da vent’anni un dignitoso festival sul finire
dell’estate (Time in Jazz). Parlando in
soldoni: attrae artisti (non solo musicisti), finanziamenti, pubblico e
giornalisti. Sono cattivo se chiedo: che cosa hanno finora prodotto, attirato
le numerose cosiddette «eccellenze» avezzanesi? Tutto qua. (Mi piacerebbe anche
conoscere che cosa stanno lasciando le stesse ai posteri – di documentato
s’intende).
La cosa simpatica è
che in giro incontro gente che la pensa come me – anche di un’altra generazione
–, mentre vagando per il web, trovo tutt’altro
e ovunque nelle nostre parti. C’è gente che nonostante la nostra offerta
culturale indubbiamente cresciuta e migliorata negli anni, preferisce andare
altrove a teatro o al concerto – come venti, trent’anni fa. È lo stesso per le
mostre; la ricerca artistica locale segna il passo ormai da decenni: è solo un
ricordo, la temperie culturale di esposizioni come Segnali d’arte (2004) o Marsarte
(2009). Città come Milano, Torino, Roma o Bologna sono ancor più lontane.
(Queste due sono
fresche fresche). 1) «Avezzano patria futura di una nuova e dirompente cultura»,
in G. Chiostri, Stati Generali della
cultura, il 16 nuovo incontro ad Avezzano per ‘fare sistema’ nella Marsica,
in «InfoMediaNews» 12 dicembre 2017. (A proposito: mi sono perso il primo?). 2)
Il Pd «vuole riportare Avezzano a ricoprire il ruolo di capitale della Marsica
e la Marsica a ricoprire il ruolo di Territorio “Faro” per l’intera Provincia e
Regione», in Il Pd di Avezzano
costituisce il proprio esecutivo e i gruppi di lavoro su Tribunale, Ambiente e
Scuola, in «MarsicaLive» 13 dicembre 2017.
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