Ieri è caduto il 70° della
Costituzione.
Mi è capitato di leggere –
per lavoro o come passatempo – alcuni libri di antropologia; ho incontrato
talvolta dei conflitti legati alle differenze tra le leggi dello stato centrale e le consuetudini locali.
Ho trovato ieri nelle
testate locali un comunicato delle associazioni dei commercianti avezzanesi, a
proposito del nuovo «regolamento e le tariffe per i dehors all’esterno dei
locali». (Gli spazi per i dehors sono
pubblici). In esso hanno espresso
«indignazione e rammarico per non essere state nemmeno consultate, denunciando
una mancanza di tatto istituzionale davvero sgradevole».
Funzionano in modo ben
diverso le cose a livello istituzionale, vi sarebbero altrimenti la paralisi
amministrativa e la mafia dappertutto. Gli eletti da chi va a votare possono
scrivere le leggi e i regolamenti che ritengono più opportuni. È anche
possibile, in Italia e perciò anche da noi, contestare un regolamento dopo che
è stato emanato. (Per essere più chiaro: da
quando in qua per impostare una qualsiasi legge dello Stato, il Parlamento
consulta uno per uno oltre 47 milioni di votanti?).
Il «quasi» nel titolo è
dovuto al fatto che i commercianti sono, per la fortuna degli avezzanesi, una
parte minoritaria della comunità locale.
Ieri intanto, in Italia è
stato festeggiato il settantesimo compleanno della nostra bella Costituzione.
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