giovedì 28 dicembre 2017

Folclore (quasi) avezzanese, 2

Ieri è caduto il 70° della Costituzione.
Mi è capitato di leggere – per lavoro o come passatempo – alcuni libri di antropologia; ho incontrato talvolta dei conflitti legati alle differenze tra le leggi dello stato centrale e le consuetudini locali.
Ho trovato ieri nelle testate locali un comunicato delle associazioni dei commercianti avezzanesi, a proposito del nuovo «regolamento e le tariffe per i dehors all’esterno dei locali». (Gli spazi per i dehors sono pubblici). In esso hanno espresso «indignazione e rammarico per non essere state nemmeno consultate, denunciando una mancanza di tatto istituzionale davvero sgradevole».
Funzionano in modo ben diverso le cose a livello istituzionale, vi sarebbero altrimenti la paralisi amministrativa e la mafia dappertutto. Gli eletti da chi va a votare possono scrivere le leggi e i regolamenti che ritengono più opportuni. È anche possibile, in Italia e perciò anche da noi, contestare un regolamento dopo che è stato emanato. (Per essere più chiaro: da quando in qua per impostare una qualsiasi legge dello Stato, il Parlamento consulta uno per uno oltre 47 milioni di votanti?).
Il «quasi» nel titolo è dovuto al fatto che i commercianti sono, per la fortuna degli avezzanesi, una parte minoritaria della comunità locale.

Ieri intanto, in Italia è stato festeggiato il settantesimo compleanno della nostra bella Costituzione.

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