Vado bene con i contatti
per questa serie di post perché ritengo – potrei sbagliarmi – di essere l’unico
che ne tratta dall’Abruzzo interno. Ho scritto tra le righe del primo che ci si
trovava al cospetto di un potere (molto) forte per cui era preferibile
rassegnarsi, sperando che non succedesse niente di grave all’interno di quei
laboratori. (È filato quasi tutto
liscio finora, per quanto se ne sa).
Riparto dal momento del mio
disinteresse. Quando l’ispiratore di detti laboratori affermò che la loro
costruzione non aveva minimamente intaccato l’ambiente circostante, non fu
contraddetto da chi di dovere. Non fu smentito – esterno, interno ai laboratori
Infn. In seguito si seppe che almeno la falda acquifera si era abbassata di
molti (ma molti) metri, da quelle parti. (Sì, smentito anche all’interno di
quella cittadella vivendo quegli scienziati in una repubblica democratica).
La mia odierna riflessione
parte proprio da questo dato. Gli incidenti che si sono succeduti negli ultimi
anni (di là della loro gravità o no) sono stati rivelati da qualche gola
profonda – come accade altrove e nei film americani? No, siamo in Italia, nel
Meridione e per di più in una zona depressa – per molti versi.
Domanda: era pleonastico
precisare da parte mia, nel post precedente che Augusto De Sanctis parlava «dalla
costa adriatica»? No, anzi avrei dovuto far maggiormente risaltare il ruolo di
una testata di quelle parti in tale vicenda (PrimaDaNoi). È quella una storia che riguarda solo Pescara o invece
anche Sulmona, Avezzano e meglio ancora, L’Aquila che rivendica quei laboratori
come propri e soprattutto si trova fisicamente in quel comprensorio? Mi
risparmio di giudicare chi vive nella vicina città degli affittacamere.
Ho letto anche il contenuto
di un post adolescenziale di Marco Pallavicini «Perché si può vincere o
perdere, ma non rinunciare a combattere gli asini raglianti». (Fonte: PrimaDaNoi, 5 dicembre 2017 – non sto su
Facebook, notoriamente). [E' stata rimossa a detta del Centro] È possibile consultare il suo cospicuo curriculum nel
web. «Vincere o perdere» che cosa e da parte di chi, se è lecito? Non
l’aveva con me ovviamente, perché io me ne guardo bene dall’affrontare la vicenda
Infn, da anni.
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