sabato 9 dicembre 2017

Clercs + +

Vado bene con i contatti per questa serie di post perché ritengo – potrei sbagliarmi – di essere l’unico che ne tratta dall’Abruzzo interno. Ho scritto tra le righe del primo che ci si trovava al cospetto di un potere (molto) forte per cui era preferibile rassegnarsi, sperando che non succedesse niente di grave all’interno di quei laboratori. (È filato quasi tutto liscio finora, per quanto se ne sa).
Riparto dal momento del mio disinteresse. Quando l’ispiratore di detti laboratori affermò che la loro costruzione non aveva minimamente intaccato l’ambiente circostante, non fu contraddetto da chi di dovere. Non fu smentito – esterno, interno ai laboratori Infn. In seguito si seppe che almeno la falda acquifera si era abbassata di molti (ma molti) metri, da quelle parti. (Sì, smentito anche all’interno di quella cittadella vivendo quegli scienziati in una repubblica democratica).
La mia odierna riflessione parte proprio da questo dato. Gli incidenti che si sono succeduti negli ultimi anni (di là della loro gravità o no) sono stati rivelati da qualche gola profonda – come accade altrove e nei film americani? No, siamo in Italia, nel Meridione e per di più in una zona depressa – per molti versi.
Domanda: era pleonastico precisare da parte mia, nel post precedente che Augusto De Sanctis parlava «dalla costa adriatica»? No, anzi avrei dovuto far maggiormente risaltare il ruolo di una testata di quelle parti in tale vicenda (PrimaDaNoi). È quella una storia che riguarda solo Pescara o invece anche Sulmona, Avezzano e meglio ancora, L’Aquila che rivendica quei laboratori come propri e soprattutto si trova fisicamente in quel comprensorio? Mi risparmio di giudicare chi vive nella vicina città degli affittacamere.

Ho letto anche il contenuto di un post adolescenziale di Marco Pallavicini «Perché si può vincere o perdere, ma non rinunciare a combattere gli asini raglianti». (Fonte: PrimaDaNoi, 5 dicembre 2017 – non sto su Facebook, notoriamente). [E' stata rimossa a detta del Centro] È possibile consultare il suo cospicuo curriculum nel web. «Vincere o perdere» che cosa e da parte di chi, se è lecito? Non l’aveva con me ovviamente, perché io me ne guardo bene dall’affrontare la vicenda Infn, da anni.

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