Sicuro che
sono stato poco costruttivo nel precedente post? (Preferisco chiarire, prima di
proseguire, che chi pubblica qualcosa su un blog, Twitter o Facebook non è
pagato per farlo, né è premiato in quattrini per il suo successo, a differenza
di una testata giornalistica).
Per le
caratteristiche del mio blog, mi disinteresso generalmente delle grandi
questioni nazionali e internazionali; mi è capitato in un paio d’occasioni di
trattare la cosiddetta questione immigrazione.
Citando un
libretto (Giulio Einaudi editore, non un prospero) ho scritto che la storia
degli spostamenti della specie Homo,
risale al tempo della sua discesa dagli alberi, alcuni milioni d’anni fa.
Ho tirato in
ballo demografi e storici la seconda volta. Chiedevo ai primi, all’incirca: fin
quando possiamo reggere una simile ondata? Immagino ora come possa finire con i
secondi.
È arrivata
gente dall’Est Europa, dall’Africa, dall’Asia e dal Sud-America, almeno negli
ultimi trent’anni. Allo storico
invece io chiedo solo di quelli provenienti da una parte del continente africano – quelli con la pelle più scura,
per intendersi. Lui ridacchia sotto i baffi e mi dice che è un effetto del neocolonialismo
occidentale. Io considero a voce alta: «Occazzo, non ho mai visto il becco di un
quattrino…». Quello mi risponde che come me hanno visto pochi denari, tra gli
altri, anche i greci e gli sloveni. In realtà, in Europa, chi ha recitato la
parte del leone in Africa è la Gran Bretagna, seguita dalla Francia. (Nel
senso: le grosse società e compagnie che operano in quelle parti protette
nelle sedi internazionali dai rispettivi governi). Lo stesso si allarga un po’ aggiungendo
all’elenco anche gli Stati Uniti (325milioni di abitanti) e Russia (144milioni
di abitanti); mi spiega che è ancora presto per valutare l’impatto dell’impegno
cinese (1.370milioni di abitanti), presente in Africa per procurare materie
prime alle sue industrie.
Ecco, in
Italia e purtroppo anche nel resto dell’Europa, si fronteggiano buonisti e cattivisti perché è difficile, per un qualsiasi governante – anche i nostri attuali esagitati –, affrontare a muso duro i cousins o una super-potenza mondiale. Non potendo dirne quattro a
quelli giusti, si ripiega offendendo
quelli più abbordabili – è molto italiano, lo so.
Trovo veramente difficoltoso
schierarmi in questa situazione.
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