Non sono stato
abbastanza chiaro, invece – grazie per il suggerimento.
Ho parlato
di composizione delle forze in campo in una vertenza, nel post precedente. I
contendenti tendono generalmente a dimostrare la propria superiorità numerica
all’avversario. (Tutta scena, tanto per impressionare l’avversario). Nel nostro
caso, si fronteggiano un’Amministrazione con un’ampia maggioranza e qualche
associazione di categoria.
Le
seconde, come s’è scritto, hanno arruolato anche noi che abitiamo in centro. C’è
chi afferma d’aver raccolto «centinaia di segnalazioni» (8 luglio 2018) contro
l’isola pedonale – il restyling di piazza Risorgimento per
la precisione –, mentre per un politico locale, tale piano (più le nuove piste
ciclabili), è esso «sicuramente inviso alla maggioranza di commercianti e
residenti» (23 luglio 2018).
Mi sono già
tirato fuori da quello schieramento e ho cercato di spiegare perché l’elemento
«residente» è invece più propenso ad accettare che contrastare una qualsiasi
soluzione per migliorare la propria qualità della vita, proprio come in questo
caso.
Abbiamo da
una parte il conto in banca del
commerciante, dell’esercente, mentre dall’altra c’entra di mezzo la mia salute: sono «interessi» per niente
comparabili, avvicinabili. Nel gioco – forse nell’idolatria – della democrazia
importa regolarmente pochissimo o niente quale dei due prevalga sull’altro, in
caso di controversia. (Tutto ciò, nonostante una radice giudaica della nostra
cultura – nel senso di sacralità della vita).
‘I shouldn’t care at all’.
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