venerdì 27 luglio 2018

Summer '18 # 7

Tanto perché a luglio non volevo pubblicare niente…
Proseguo con il lungo, interminabile carnevale avezzanese – ha stancato abbastanza. Presentando in più occasioni il progetto per alcune modifiche in piazza A. Torlonia, l’assessore all’Ambiente ha annunciato che dopo i lavori, quel luogo sarebbe stato interdetto ai cani, spiegandone il motivo. Mesi addietro. Si trattava di una misura presa da amministratore: la dritta gli sarà sicuramente giunta da parte dei quattro tecnici (l’agronomo del Comune e tre provenienti dall’istituto A. Serpieri) che sono stati consultati per il restauro di quel luogo.
Ieri, ho letto la notizia di una raccolta di firme contro tale divieto da parte di Zampa Amica. L’associazione ha in realtà ben compreso che tale misura è stata presa: «in nome del mantenimento del verde e di alcune particolari piante scelte come ornamento per la piazza stessa», poi però anziché consultare un agronomo o qualcuno che ha sfogliato dei libri di quella materia per ribattere agevolmente a Crescenzo Presutti, si è affidata al diritto e alla politica che, in realtà, c’entrano come i cavoli a merenda in questa storia. Si trattava invece di affermare semplicemente: «È non provato o falso che la pipì dei cani danneggi l’erba X e l’albero Y» oppure «La pipì dei cani provoca qualche trascurabile problema solo alla pianta Z». Andava inoltre documentato tutto ciò, come si usa da almeno tre secoli in Occidente. (Vale lo stesso discorso per l’intervento – mooòlto pittowrèsko – di Massimo Verrecchia). Stiamo parlando anche di quattrini pubblici, se non fosse abbastanza chiaro.

The music was too loud’.

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