A un certo
punto un amico – durante il cazzeggio pomeridiano – mi ha chiesto chi io stia
difendendo negli ultimi mesi. Ne ho un’idea sfumata però ritengo che in una
buona parte delle cose che scrivo, io tendo a proteggere la vita (pubblica) che
ho condotto finora. (Porto un paio di esempi).
Nei primi
anni Ottanta del secolo scorso, capitò di opporsi all’abbattimento del mercato
coperto – l’attuale piazza B. Corbi. La base della contestazione era rappresentata
dall’architettura: buttare giù un simile
edificio comportava la distruzione di piazza del Mercato; si propose anche di
ricostruire qualcosa per coprire la lacuna che oggi notiamo. Non se ne fece
niente, dell’una e dell’altra. (Una ventina d’anni prima, i Rokes ci avevano
ammaestrati: ‘Bisogna saper perdere!
| Non sempre si può vincere’).
Il punto
più basso toccato finora ad Avezzano nel dibattito pubblico è la vicenda del
Piano del traffico (Spallone2-Floris1) – la costruzione dell’anello a senso
unico in particolare (Floris2). I compaesani inviarono centinaia di commenti
velenosi alle testate giornalistiche web, ignorando il contenuto di tale
strumento – come pure i partiti politici. Si poteva contestare quel Pgtu?
Certo, come tutte le opere dell’uomo, ma non con le visioni apocalittiche, le lamentazioni,
le amenità e le battute com’è successo da noi perché in quel caso si getta
tutto alle ortiche, a priori. Eppure si
trattava di svariate pagine scritte, grafici e tabelle. La politica ha
preferito anch’essa buttare tutto in commedia, anziché affrontare questioni che
hanno un fondamento nell’ingegneria del
traffico; hanno vinto in quel caso le lamentazioni e le visioni
apocalittiche. (Altro che facoltà d’Ingegneria ad Avezzano. Altro che facoltà
d’Agraria, per ciò che io ho raccontato venerdì scorso).
È perciò acqua
di rose, la vicenda delle piste ciclabili negli ultimi mesi. Nessuno prevedibilmente
ha attaccato il progetto nello specifico, tra l’altro, di minore consistenza
rispetto all’enorme lavoro che sta
dietro l’elaborazione di un Pgtu. (Non riconosce quel tipo di lavoro, chi si rivolge per lamentarsi – purtroppo ascoltato
– alle testate giornalistiche locali). La novità è costituita dalla marcetta
sul Comune minacciata da alcuni commercianti. Si è finora raggiunta la vetta
dell’indecenza, nella cosiddetta polemica, tranciando in due il progetto di
parziale restyling in piazza
Risorgimento, come se fosse possibile distinguere in quell’elaborato – o in
generale – la nuova fontana dall’«isola pedonale». È uno sfregio al lavoro
intellettuale, per di più in una terra come l’Italia.
C’entra
perciò anche il metodo e ciò che ci
tiene uniti (democrazia) in quello
che pubblico.
‘From your bed I gained a day and lost a
bloody year’.
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