sabato 8 settembre 2018

Never Mind the Bollocks

Ho speso il mese d’agosto per smontare alcune stagionate narrazioni intorno alle piste ciclabili. Più di uno ha marchiato quelle settimane su alcuni organi d’informazione con l’espressione: figlio legittimo di Facebook. È bene precisare: vi è chi ne ha scritto tanto, altri così-così; qualche altro ancora, non ha pubblicato niente. (Si tratta di scelte editoriali e perciò generalmente insindacabili). Tra chi se n’è interessato io distinguo, tra testate giornalistiche, chi si è schierato apertamente da chi – in un secondo momento – ha provato a barcamenarsi tra le due posizioni.
Vengo al punto: c’entra Facebook? Sì, indubbiamente per via dei numerosi materiali ripresi per confezionare articoli senza perderci troppo tempo e per un certo spirito tribale, ma vi è dell’altro secondo me. Agli esordi del blog, io raccontai che per fermare qualche progetto dannoso per l’ambiente – vent’anni prima –, era sufficiente un comunicato su un paio di testate, al massimo una manifestazione. Succedeva lo stesso, con uno o due articoli di giornale su un particolare argomento. Ho perciò illustrato una situazione precedente; l’accuratezza nella descrizione era dipesa non dalla mia capacità di analisi ma proprio dalla distanza temporale con quegli avvenimenti, già una dozzina d’anni fa. Parlavo allora di un mondo ormai scomparso e delle mie difficoltà a muovermi nella nuova situazione che è quella che tuttora viviamo. (Una qualsiasi associazione possiede, tra l’altro, maggiore libertà di movimento rispetto a una testata giornalistica). Tanto catastrofismo – d’ordinanza –, vittimismo, esagerazioni, strafalcioni, amenità e veleno sparso, senza filtri di sorta, in testate cartacee e web, non ha perciò fermato, né rallentato i lavori del sistema delle piste ciclabili al centro. (Quod erat demonstrandum).
Aggiungo qualcosa d’altro. Nelle ultime settimane mi sono accorto che chi scrive sul Quadrilatero, dalle testate giornalistiche, è gente che non vi abita, lo conosce in maniera superficiale, soprattutto ne ha un’idea piuttosto banale.
È da notare anche in quest’occasione, che i critici più accaniti non si trovassero tanto nei banchi dell’opposizione politica – com’è comprensibile –, quanto tra personaggi che fino all’anno scorso, apparivano nell’entourage del sindaco De Angelis.

(L’unico bagliore nella cronaca estiva è legato al nuovo municipio – se n’è parlato poco, è vero).

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