giovedì 27 settembre 2018

Cosine mie 1

Ho ascoltato critiche generalmente benevole riguardanti la nuova sistemazione della piazza principale, ve ne sono state delle altre cattivelle. Più di una persona che mi conosce da decenni, mi ha chiesto: «Sì, ma come l’avresti fatta?». Ho ricordato che non ero nella condizione di partecipare a un simile concorso, non avendo i titoli per accedervi. E l’amico/a, ripeteva: «Sì, ma come l’avresti fatta?». Io zitto.
Non è solo una questione di titoli ma anche dell’impostazione del problema; da quel poco che ho letto in giro, si trattava di ripercorrere – nell’elaborato – la storia della città. Orbene, nessuno ha scritto una storia decente della città, per cui circola una particolare Vulgata a uso e consumo dell’establishment e appunto, del volgo. Detto chiaro e tondo: m’interessa poco l’elemento terremoto del 1915 come stimolo progettuale; inoltre, Avezzano ha avuto un rapporto non proprio stretto con il lago Fucino, nel corso dei secoli.
Vado al sodo: come avrei impostato un mio progetto? Avrei giocato su alcune rette: 1) la direttrice municipio-stazione ferroviaria, derivante dal Prg del 1916, 2) l’asse principale di piazza Risorgimento, 3) il cardo (per intendersi: via G. Pagani-via don G. Minzoni), 4) il decumano, di epoca romana come il precedente (in breve: via Napoli); avrei scelto l’uno o l’altro per lavorare su linee a 90° (il loro incrocio non forma quattro angoli a 90° da noi). Avrei usato una pietra locale per la pavimentazione e smantellato una buona parte della vasca della fontana – rimasta incompleta dalla nascita. Non ho idea di come avrei disegnato io una (piccola) fontana; l’unica certezza è l’inserimento di una scultura di un certo pregio, d’autore considerando che ad Avezzano non ve ne sono in giro – anche delle dimensioni 60x60, alta 80 centimetri. (La ricostruzione post-terremoto è stata la miglior occasione che si potesse sprecare).
Beh, mi avrebbe mandato a quel paese sia il Comune d’Avezzano sia Fondazione Carispaq, che ha tirato fuori i quattrini.

(PrimaDaNoi ha purtroppo chiuso bottega. È una brutta notizia per l’informazione abruzzese, spero che qualcuno conservi in rete le sue inchieste).

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