È andato bene il post precedente,
proseguo allargando la prospettiva.
Venerdì 21 settembre, ho notato le
prime gocce di pioggia intorno alle 15,30
e ha smesso dopo le 18,30. (Come i tre-quattro
giorni precedenti). La famosa manifestazione con Amministrazione comunale,
tecnici e un paio di associazioni prevista per le 18, è stata rinviata al venerdì seguente (28 settembre – stesso
posto e ora?). La stranezza – per quanto si legge nelle testate in rete – risiede
nel fatto che più di uno, si sia presentato in piazza Risorgimento alle 18,
fiducioso che l’appuntamento non
sarebbe saltato. (C’ero anch’io sotto l’ombrello, ma già sapevo com’era finita).
Mi spiego meglio stavolta. Per una simile manifestazione, il service raggiunge il posto stabilito
mezz’ora prima e comincia a montare: non c’è molto da lavorarci sopra. Pioveva già
da un paio d’ore alle 17,30: chi era tanto scemo da montare un proprio amplificatore e un –
altrettanto proprio – pannello luminoso sotto la pioggia battente e tenerli esposti
insieme ai cavi elettrici, anche collegati
alla rete, per qualche ora alle intemperie?
Orbene, si poteva però accusare l’organizzazione
(Comune, Cmsm) di leggerezza, di essere non poco peciona, perché in una simile occasione, è stato spesso comunicato
anche un posto alternativo in caso di maltempo. Ciò non è successo; dalla
manifestazione rimandata o annullata che dir si vuole, si è passati di colpo nel comunicato alla solfa
contro isola pedonale e pista ciclabile – il nocciolo del comunicato non era perciò l’incontro che non c’è stato. (Si è trattato di una oltremodo lunga
solfa, rispetto alle poche righe dedicate all’incontro saltato – pubblicata dal
Centro il 25 settembre 2018. Vale lo
stesso ultimo rigo del post precedente).
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