sabato 15 settembre 2018

Un'aggiunta che non è tale

Ho scritto da qualche parte sulla nuova sistemazione di piazza del Risorgimento. Proseguo sull’argomento. Si è parlato – nella narrazione comune – del restyling come di un’idea, un sogno del progettista. È andata invece in modo diverso, com’è normale in Italia e altrove.
Il Comune d’Avezzano ha indetto un concorso nazionale con tanto di regolamento. Lo stesso ente ha stabilito le caratteristiche dei progetti partecipanti. La giuria (esterna) ha espresso i suoi giudizi basandosi essenzialmente su dette caratteristiche. (Ciò che io ho in precedenza scritto del progetto vincitore, è partito da considerazioni di tipo diverso). Giancarlo Cardone ha vinto perché – a detta dei giurati – ha saputo meglio interpretare le esigenze del capoluogo marsicano.
Il progettista ha anche – indirettamente – fatto conoscere agli avezzanesi, le richieste del Comune a suo tempo, a forza di giustificare il suo lavoro nel giorno dell’inaugurazione e in qualche intervista precedente. Non avrei pronunciato mezza parola al suo posto, perché sono le persone con il loro uso quotidiano che premiano o bocciano una proposta. È andata bene finora per quanto mi capita di osservare quotidianamente: passo da quelle parti tre o quattro volte ogni giorno. (Le persone, per sedersi, apprezzano soprattutto una «lancetta» – non hanno timore di stare appiccicati ad altre comitive). Ecco, Cardone può dichiararsi soddisfatto; che ne sappia io, non vi sono pezzi (firmati) contrari alla sua fontana.
(Appunto in scala 1:50). Tra alcuni mesi sarà saggio moderare l’altezza dei getti d’acqua per evitare che il vento trasporti quel liquido nelle vicinanze e questo, gelando nelle ore più fredde renda impraticabile quella zona della piazza per chi si sposta a piedi.

(Appunto in scala 1:5). Gli spigoli delle panchine (anti-barbone) potrebbero ferire, danneggiare i piccoli che per caso li urtassero. Che fare? Non ne ho la più pallida idea.

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