lunedì 5 novembre 2018

if i were a bell

You walk into the room with your pencil in your hand | You see somebody naked and you say, “Who is that man?”’. Sono cresciuto ascoltando, leggendo roba del genere e non mi stupisco più di tanto quanto all’ipocrisia di moltissimi Homo sapiens.
Ho pubblicato il 27 ottobre: «Ricordo gente infastidita per il mercato settimanale quando si svolgeva lungo viale G. Mazzini, poi – fino a qualche settimana fa – intorno a piazza A. Torlonia e dire che alle 15, era già tutto pulito – almeno la sede stradale. […] negli ultimi decenni non si è mai lamentato pubblicamente nessuno». Nei giorni seguenti, più di qualcuno residente nella zona di via G. Garibaldi (sud), si è rallegrato per lo scampato pericolo dovuto al mancato spostamento del mercato settimanale, proprio dalle sue parti.
Il 1° novembre, sono stato in parte smentito. Non alcuni cittadini – le loro firme –, bensì il Centro giuridico del cittadino ha raccolto e pubblicato una lista di disagi dovuti alla nuova zona del commercio ambulante. (Era il secondo sabato di mercato, il primo in cui c’erano all’incirca tutti i banchi).
La questione in realtà è abbastanza semplice: moltissimi, (quasi) tutti vogliono il mercato del sabato ma nessuno, preferisce tenerlo sotto casa. (È la cosiddetta sindrome Nimby. Marsicanews titolava: “Il Mercato non si tocca”: la città protesta davanti al comune al fianco degli ambulanti, 29 settembre 2018 – mio il grassetto). Mi auguro che siano «sanate» al più presto le situazioni denunciate ma i residenti in quella zona continueranno ugualmente a lamentarsi, anche se non pubblicamente. (Sa che il metro è un’arma a doppio taglio, chi è abituato a combattere).

È facile immaginare che cosa penso dei numerosi appelli alla «condivisione», addirittura alla democrazia legati a tale vicenda, negli ultimi mesi.

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