‘You walk into the room with your pencil in
your hand | You see somebody naked
and you say, “Who is that man?”’. Sono cresciuto ascoltando, leggendo roba
del genere e non mi stupisco più di tanto quanto all’ipocrisia di moltissimi Homo sapiens.
Ho
pubblicato il 27 ottobre: «Ricordo gente infastidita per il mercato settimanale
quando si svolgeva lungo viale G. Mazzini, poi – fino a qualche settimana fa –
intorno a piazza A. Torlonia e dire che alle 15, era già tutto pulito – almeno
la sede stradale. […] negli ultimi decenni non si è mai lamentato pubblicamente
nessuno». Nei giorni seguenti, più di qualcuno residente nella zona di via G.
Garibaldi (sud), si è rallegrato per lo scampato pericolo dovuto al mancato
spostamento del mercato settimanale, proprio dalle sue parti.
Il 1° novembre, sono stato in parte smentito.
Non alcuni cittadini – le loro firme –, bensì il Centro giuridico del cittadino
ha raccolto e pubblicato una lista di disagi dovuti alla nuova zona del
commercio ambulante. (Era il secondo sabato di mercato, il primo in cui c’erano
all’incirca tutti i banchi).
La questione in realtà è
abbastanza semplice: moltissimi, (quasi)
tutti vogliono il mercato del sabato ma nessuno, preferisce tenerlo sotto casa.
(È la cosiddetta sindrome Nimby. Marsicanews titolava: “Il Mercato non si
tocca”: la città protesta davanti al
comune al fianco degli ambulanti, 29 settembre 2018 – mio il grassetto). Mi
auguro che siano «sanate» al più presto le situazioni denunciate ma i residenti
in quella zona continueranno ugualmente a lamentarsi, anche se non
pubblicamente. (Sa che il metro è un’arma a doppio taglio, chi è abituato a
combattere).
È facile immaginare che cosa penso dei
numerosi appelli alla «condivisione», addirittura alla democrazia legati a tale
vicenda, negli ultimi mesi.
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