Non ne ho
molta voglia in realtà. «I giornalisti esagerano sempre» recita un vecchio
andante del senso comune; si può dire altrettanto anche per altre figure. Ho
pescato questo pezzo: «Adesso, nell’ora del bisogno, il sindaco abbandona chi
gli ha fatto da prestanome per progetti scellerati
come il mercato, la pista ciclabile e il T-Red, e riscopre gli amici che lo
hanno sostenuto». (È mio il grassetto; il brano citato si trova in G.
Antenucci, Crisi in Comune, Ceglie (Pd):
il re è alla ricerca di una nuova corte, tutto cambia per nulla cambiare, in
«MarsicaLive» 27 aprile 2019). Non ricordando male: Crescenzo Presutti, uno che
si è speso molto pubblicamente per la nuova pista ciclabile, è l’unico
assessore rimasto al suo posto. Approfitto nuovamente del dizionario Treccani on-line:
«scellerato (ant.
scelerato) agg. [dal lat. sceleratus, part. pass. di scelerare
«macchiare con un delitto» (der. di scelus scelĕris «delitto
nefando, misfatto»)]. – […] 2. Di atto, pensiero, comportamento, che procede da
animo malvagio o si prefigge un fine criminoso: una voglia sc., propositi
sc., uno sc. disegno; fare una vita sc.; pentirsi delle
proprie sc. imprese; don Rodrigo provò una scellerata allegrezza di
quella separazione, e sentì rinascere un po’ di quella scellerata
speranza d’arrivare al suo intento (Manzoni)».
Orbene:
T-Red è un dispositivo, un marchingegno che serve in buona parte a punire
l’automobilista che passa con il rosso; la pista ciclabile è un’invenzione
degli ultimi quarant’anni per disincentivare il traffico motorizzato privato e
abbassare l’inquinamento atmosferico; lo spostamento del mercato settimanale è
un atto opportuno quando non dovuto – di là della soluzione. (Per cantarla con Pete
buonanima: ‘Which side are you on?’).
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