domenica 28 aprile 2019

Tanto per riprendere

Non ne ho molta voglia in realtà. «I giornalisti esagerano sempre» recita un vecchio andante del senso comune; si può dire altrettanto anche per altre figure. Ho pescato questo pezzo: «Adesso, nell’ora del bisogno, il sindaco abbandona chi gli ha fatto da prestanome per progetti scellerati come il mercato, la pista ciclabile e il T-Red, e riscopre gli amici che lo hanno sostenuto». (È mio il grassetto; il brano citato si trova in G. Antenucci, Crisi in Comune, Ceglie (Pd): il re è alla ricerca di una nuova corte, tutto cambia per nulla cambiare, in «MarsicaLive» 27 aprile 2019). Non ricordando male: Crescenzo Presutti, uno che si è speso molto pubblicamente per la nuova pista ciclabile, è l’unico assessore rimasto al suo posto. Approfitto nuovamente del dizionario Treccani on-line:
«scellerato (ant. scelerato) agg. [dal lat. sceleratus, part. pass. di scelerare «macchiare con un delitto» (der. di scelus scelĕris «delitto nefando, misfatto»)]. – […] 2. Di atto, pensiero, comportamento, che procede da animo malvagio o si prefigge un fine criminoso: una voglia sc., propositi sc., uno sc. disegno; fare una vita sc.; pentirsi delle proprie sc. imprese; don Rodrigo provò una scellerata allegrezza di quella separazione, e sentì rinascere un po’ di quella scellerata speranza d’arrivare al suo intento (Manzoni)».

Orbene: T-Red è un dispositivo, un marchingegno che serve in buona parte a punire l’automobilista che passa con il rosso; la pista ciclabile è un’invenzione degli ultimi quarant’anni per disincentivare il traffico motorizzato privato e abbassare l’inquinamento atmosferico; lo spostamento del mercato settimanale è un atto opportuno quando non dovuto – di là della soluzione. (Per cantarla con Pete buonanima: ‘Which side are you on?’).

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