sabato 20 aprile 2019

Un'aggiunta

Chi ha sfogliato Il Centro del 15 aprile, avrà sicuramente notato anche un pezzo dedicato all’arrivo dell’azienda abruzzese Trieste Pizza in queste parti. Prendo in proposito un pezzo dal web – è più controllabile per chi mi legge: «il marchio ha scelto non un centro o un parco commerciale ma il cuore della città, Piazza Risorgimento, nella sua nuova veste, più bella per i giovani del posto ma anche per chi viene da fuori», in F. Falcone, Il brand Trieste Pizza arriva in città e dichiara: restyling centro fondamentale per la nostra scelta, in «MarsicaLive» 15 aprile 2019.
Un paio di riflessioni: la prima. Molti pittoreschi personaggi locali lamentano da anni il declino, la «desertificazione» del centro, mentre chi vive altrove, non ci presta troppa attenzione: conoscono male la città anche loro o hanno il senso degli affari – tertium non datur. Da anni migliaia d’italiani emigrano per trovare una situazione economica migliore – è sufficiente questo titolo, M. Maroni, Emigrati, 2018: fuga dall’Italia. In un anno via in 285mila: siamo tornati ai livelli record degli Anni 50, in «IlFattoQuotidiano» 2 agosto 2018 –, mentre quelli che giungono da noi, da mezzo mondo, risolvono a loro volta lo stesso problema. (La seconda). Tal esercizio occuperà – a quanto mi è stato riferito: non ho controllato ma non è molto importante – lo spazio di due negozi: Yamamay ed Egar; il secondo, a differenza del palindromo, aveva già inglobato – nel periodo di apertura in quel posto – un altro locale. A quanto ammonta la metratura di un locale in periferia o poco più in là? Ho già raccontato degli obsoleti, risicati spazi nel Quadrilatero (residenza, artigianato, studio, commercio), difficili da piegare alle esigenze di chi vuol utilizzarli ai nostri giorni: dovrà tenerne conto il nuovo Prg.
La pista ciclabile c’entra perciò come i cavoli a merenda con gli affari dei commercianti – lo sa bene anche chi afferma simili baggianate. La scuola media Corradini, alla fine, sarà trasferita; i bar che nel periodo scolastico lavorano con i ragazzi – soprattutto i loro genitori –, chiederanno l’«incasso di cittadinanza»?

(Sto qualche giorno senza pubblicare).

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