Tre
fatterelli che, negli ultimi giorni, hanno raccontato più di qualcosa sugli
avezzanesi.
Il
quotidiano regionale si è occupato più volte delle numerose infrazioni rilevate
al semaforo in via XX Settembre. (Gli automobilisti multati erano oltre la
striscia bianca, hanno ignorato il segnale d’arresto o tutte e due). Nei loro
discorsi, le persone seguono il frame
che impostato dai mass media. Le cose
sono andate diversamente questa volta, almeno per la mia esperienza personale. I
miei interlocutori non hanno visto la vicenda come una questione da consumatori
o d’inefficienza del Comune ma erano d’accordo con le multe elevate – «Fanno
bene…» –, oppure hanno benaltrato –
«Ad Avezzano, vi sono situazioni altrettanto, se non più, pericolose…». Non è
difficile immaginare come altri – soprattutto i multati (locali, marsicani, forestieri) – abbiano un’idea ben
diversa.
Alcuni
avezzanesi vedono perciò i loro concittadini abbastanza indisciplinati (proprio
tutti?) quando guidano un’automobile. Rispettano poco le regole soprattutto nella
sosta – per quello che so io –, mi è raramente capitato, invece, di vedere un
automobilista che transita con il rosso: è dopotutto un gesto delinquenziale. È
passato in questa vicenda il comportamento «tutti contro tutti».
Era
opportuno invece, da una parte e dall’altra, capire perché il particolare meccanismo
in questione (T-Red) funziona in quella maniera (giusta, sbagliata, così-così).
Saperne qualcosa, tanto per metterci una pezza nel caso funzionasse non bene.
Andare sul posto e provare; riprovare finché il problema non è risolto.
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