martedì 2 aprile 2019

Tanti galli

Domenica scorsa, mi è stato inviato un pezzo che non avevo letto sul giornale – nel senso di cartaceo. (m.s., Comitato negozianti: temiamo il tracollo col cantiere in centro, in «Il Centro» 31 marzo 2019). Esso rientrava nel discorso che avevo pubblicato il giorno precedente: si sta parlando eccessivamente, da un paio di settimane, del completamento del restyling in piazza Risorgimento e può anche succedere che qualcuno ne approfitti per mere questioni di visibilità come nel caso del Comitato commercianti del centro. Iniziava così: «“Primavera rovinata” per i commercianti del centro città. L’apertura del cantiere per la pavimentazione dell’isola pedonale, incroci limitrofi compresi, è vista come l’ennesima batosta per il commercio, già “fortemente penalizzato da pista, carenza di parcheggi e chiusura del tratto di via Corradini”». Era questo invece il succo del pezzo: bisognava, da parte dell’Amministrazione comunale, scegliere un altro periodo per l’avvio dei nuovi lavori. Bisognava orientarsi – immagino anche da parte dell’impresa realizzatrice –, verso un mese e mezzo in cui i commercianti (alcuni, tutti, metà?) sono «fermi». (Come la mettiamo con gli artigiani?).
Chiedo: come ci si comporta in simili casi, come funziona il nostro mondo?
(Faccio il blogger). Nell’autunno dell’anno scorso, via Trento è stata spezzata in due per tre giornate di seguito: lavori privati legati alla fognatura. Tutto questo equivale ad almeno una quindicina di posti macchina in meno. Domanda: si è lamentato qualcuno? No. Ho raccontato l’abbattimento della casa dei Rubeo lo scorso 25 febbraio. In quell’occasione, si è trattato di almeno una sessantina di metri tra marciapiede più altrettanti riguardanti un paio di metri di carreggiata; tutti impraticabili per una settimana. Anche in questo caso: si è lamentato qualcuno? No, perché è una situazione che può capitare a molti. Via Trento è stata interrotta nuovamente per tre giornate, ancora per lavori riguardanti la fognatura, il mese scorso. Ho seguito direttamente la vicenda: i permessi sono stati richiesti al Comune e non a Chrome, a qualche associazione di commercianti o agli adolescenti che vengono a pomiciare da queste parti nel pomeriggio – anche a farsi le canne. Nessuna pubblica lamentela, anche questa volta.
(Domande). Il Comune, a chi deve chiedere permesso per mandare in porto i suoi progetti? A chi deve rivolgersi un’impresa di traslochi quando impegna una carreggiata per manovrare con il braccio meccanico? A chi, l’impresa che ha vinto l’appalto per la potatura – lavora perciò per conto del Comune – per ottenere il divieto di sosta lungo un qualsiasi marciapiede? I vigili del fuoco, invece, quando nei loro interventi interrompono una via del Quadrilatero per mezz’ora o quaranta minuti?
(Adesso viene il bello). Immagino ora che la nostra tubatura, nuova di zecca, ci giochi un brutto scherzo e ceda che so, il prossimo 19 o 20 dicembre – sotto Natale, il periodo migliore per vendere le merci secondo l’esperienza del comune negoziante. Sono perciò previste altre due, tre giornate di lavoro e tra le conseguenze, una strada del centro nuovamente impraticabile. Che fanno i condomini che danno su quel lato: non utilizzano il bagno fino all’Epifania per non intralciare gli affari d’imprecisati commercianti oppure chiamano immediatamente un’impresa di costruzioni per sostituire la condotta?

La realtà, come ho provato a dimostrare, è certo più complessa di quella narrata – in maniera banale e interessata – dal comunicato del Comitato commercianti del centro. Tutto qua.

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