(È più rischioso questo,
spero di non fare pasticci). Nella seconda metà dell’anno, ho letto di diverse
proposte di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana
Segre; Pescara, Sulmona e Chieti, in Abruzzo. (Qualcuna è stata accettata, qualche
altra respinta, lungo tutta la Penisola). Vi è stata poi la vicenda delle Stolperstein la cui sistemazione è stata
negata dal comune di Schio (Vicenza). Quella delle pietre d’inciampo è
un’iniziativa legata essenzialmente ma non esclusivamente alla memoria; Stolperstein è stata indirizzata alle persone interessate più che alle istituzioni locali, regionali o
nazionali, fin dagli esordi (2010).
A parlar chiaro: mi sarei
comportato come – in simili casi –, se io fossi sindaco? (È bene specificare:
primo cittadino di un comune in cui si sono registrate discriminazioni se non
di peggio nei confronti di connazionali ebrei, dopo le leggi del 1938). Avrei
tenuto una sobria cerimonia nell’aula consiliare per porgere le scuse, in nome
dei concittadini, ai discendenti di
chi ha subito qualche torto: gente in carne e ossa, più che fare appello ad
astratti ideali o valori – che perciò, oscillano nel corso degli anni. È andata
(all’incirca) così a Tagliacozzo quattro anni fa in occasione dell’espulsione
degli ebrei dalla città avvenuta cinque secoli esatti, prima.
Niente da obiettare perciò
sui sindaci che – osservando una regola piuttosto diffusa – hanno rifiutato la
cittadinanza onoraria a una persona che non ha mai messo prima i piedi nel territorio
da essi amministrato.
Quando nel pubblico
dibattito sono apparse espressioni come «divisivo» o «di parte» per contrastare
simili proposte, è stato invece un altro paio di maniche: si è trattato di non voler
riconoscere, accettare come appartenente alla propria comunità locale, alla
stessa regione e alla patria comune, qualche italiano – per motivi incomprensibili, almeno per chi ha sfogliato,
anche distrattamente, qualche libretto o dispensa riguardante la biologia. (Anche
seguito Quark in tv, in poltrona: siamo
tutti Homo sapiens). È grave quando queste
obiezioni escono dalla bocca di uomini delle istituzioni – dovrebbero fare i
pompieri, più che gli incendiari. Si è ripetuta perciò la parte iniziale di una
brutta storia cominciata molto tempo fa. Io spero che si tratti di casi isolati
e soprattutto, che ci si arresti qui.
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