(È una sorta di bis dei
precedenti post). È uscito qualche pezzo sulla situazione d’ingorgo lungo via
S. Allende all’ora di chiusura delle scuole superiori – «tra le 13.25 e le
13.45»: venti minuti su 1440 della giornata, sei giorni su
sette. (La protesta dei «residenti», sarebbe stato più corretto: The Residents
– almeno si sapeva che erano quattro di numero). Vi è chi teme degli incidenti
tra autobus, automobili e pedoni. È un problema? No secondo me, per quanto si
siano mossi addirittura i sindacati del trasporto. È né più né meno la stessa
cosa degli ingorghi al centro-centro nel tardo pomeriggio o quelli intorno alle
discoteche tra sabato e domenica. Come rimediare ai presunti disagi innescati
dalla realizzazione della pista ciclabile? (È sicuro che sia questa la domanda
giusta?) Gli autisti sono abituati a lavorare in spazi più ampi, finora; la
nuova corsia ha ridotto la carreggiata utilizzabile: in quale misura? È
compromessa quanto la manovra dei
mezzi TUA? È una questione simile allo spostamento del mercato settimanale:
bisogna compiere qualche addizione e utilizzare una rolletta per controllare le
misure più delle emozioni. Possono –
sulla carta –, due autobus, transitare contemporaneamente – nei due sensi –
lungo via S. Allende, oggi? Se sì, non
ha senso, la polemica dei giorni passati; chiudono gli occhi più che
aprirli, le foto pubblicate da qualche testata in quell’occasione – per non
parlare delle «testimonianze». (Bisognerebbe capire piuttosto il perché degli incolonnamenti…).
Da questo a prenderla con
la pista ciclabile, ce ne passa, di
là del frame che la rende, ad
Avezzano, il capro espiatorio di qualsiasi spiacevole situazione – anche perché
la Ciclabile nord andava connessa con il Quadrilatero da anni.
Ci ha pensato il quotidiano
regionale (M. Sbardella, Terminal bus,
caos e rischio di incidenti, in «Il Centro» 9 dicembre 2019), a raccontare tutta
la storia: vi è di mezzo anche la realizzazione del terminal degli autobus, non infiggere una transenna, pitturare poche
strisce pedonali o un bruscolino.
(Ho pubblicato di recente: «io
rilevo da anni – per via del sottile strato di gomma di pneumatico depositato
sulla zona pavimentata –, che gli automobilisti ma soprattutto i conducenti
degli autobus amano tagliare anche loro la curva per una profondità di almeno
una quarantina di centimetri, all’esterno della rotonda [via dei Cavalieri di Vittorio
Veneto-via S. Allende, via A. Tirabassi]», in Scantonamenti, attraversamenti, Aleph editrice 2019, p. 61).
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